Questa volta la protesta per i troppi compiti viene dal Canada, dove vive una mamma scrittrice americana, Bunmi Laditan. E' riuscita a dividere in due la rete con il suo post contro i compiti per casa, infatti Bunmi si domanda se è giusto che sua figlia di dieci anni, debba dopo otto ore passate a scuola passarne altre due o tre sui compiti per casa.

Secondo Bunmi è troppo il tempo che la propria figlia Maya dedica ai compiti. Perchè pur adorando studiare, fare ricerche e disegnare, nonchè leggere i libri, il tempo che rimane dopo aver fatto i compiti è troppo poco per poter fare altro e le viene richiesto talmente tanto impegno da impedirle di rilassarsi, o fare altre attività comunque utili nella vita di un bambino, come per esempio giocare o socializzare con i coetanei.

Inoltre la figlia a causa dei compiti lamenta dolori al petto, paura della scuola, ansia e difficoltà a dormire, manifestando le stesse problematiche di chi soffre da stress lavorativo.

Reazioni e polemiche

A prova della sua tesi Bunmi riporta la notizia di come in Finlandia i compiti per casa siano vietati, ciononostante la Finlandia è il paese che vanta più ragazzi iscritti al college d'Europa e non pare abbiano gli stessi problemi di abbandono che per esempio ci sono anche qui in Italia. Sicuramente la posizione di Bunmi ha provocato molte reazioni e polemiche soprattutto tra gli insegnanti, ma anche molta comprensione da parte di tanti genitori, dividendo in due il web e facendo discutere sull'opportunità o meno di caricare di impegni e compiti i ragazzi.

Anche qui in Italia ci sono periodicamente le stesse polemiche che accomunano i genitori

Ed effettivamente rispetto a quanto affermato da Bunmi, anche qui in Italia il tasso di abbandono delle scuole anche superiori sta aumentando, forse il carico di compiti cui sono sottoposti i ragazzi è effettivamente eccessivo fin dalla tenera età e forse i ragazzi vivono costantemente sotto pressione, senza avere la possibilità, come lamentato da Bunmi per Maya, di poter vivere la fanciullezza semplicemente per quello che è, un periodo spensierato dove poter coltivare non soltanto gli studi ma anche le proprie passioni, le proprie amicizie e poter crescere anche emotivamente tramite il confronto con i coetanei liberi da schemi imposti da onnipresenti adulti.

Se a scuola venisse spiegato tutto in maniera interessante e coinvolgente, a casa potrebbe bastare un semplice ripasso per poter fissare idee anche complicate. Ed in ogni caso i compiti devono essere facilmente risolvibili dagli studenti senza troppi patemi d'animo.