Col passaggio all’ora solare, infatti, è stato anticipato di 60 minuti il momento in cui fa buio e in cui chi guida deve accendere le luci dell’auto. Queste ultime provocano però maggiori consumi di energia, fornita appunto da benzina o diesel. I fari anabbaglianti, insomma, “bevono”, gli abbaglianti di più. E i fari allo xeno producono luce grazie a una scarica ad alta tensione (sui 20mila volt) che raddoppia, mentre viene data, i consumi di benzina o diesel.

Quanta benzina o diesel viene “ciucciata” dipende dalla potenza dei fari, che variano da veicolo a veicolo.

E non sono certo i fari l’elemento decisivo dei consumi  di un’auto. I calcoli oscillano tuttavia nello stimare che a luci accese l’auto consumi dall’1 al 4 per cento di benzina o diesel in più.

E se con l’ora legale viene anticipato il momento in cui accendere i fari, l’accorciarsi delle giornate tra l’autunno e l’inverno – il fenomeno, dovuto all’elissi lungo la quale la terra gira intorno al sole e ne riceve luce, da cui trae origine l’alternarsi di ora solare e legale – consente di individuare con precisione un giorno davvero letale per i consumi di benzina e diesel: il 21 dicembre. Il giorno che sancisce l’inizio dell’inverno è infatti il più breve dell’anno, nel quale fa buio prima.

Piccola consolazione: dal 21 dicembre (fino al 21 giugno, inizio dell’estate), le giornate si fanno sempre più lunghe e illuminate e dunque i consumi di benzina e diesel calano.

Ma non invidiate posti come la Norvegia: lì capita di tenere le luci spente 24 ore su 24 ma anche accese senza sosta e i prezzi di benzina e diesel sono i più cari d’Europa. Sperate piuttosto che non faccia freddo, altrimenti i consumi di benzina e diesel dovuti al climatizzatore vi accompagneranno dall’estate all’inverno, aggiungendosi ai consumi dovuti ai fari.