Ricordando che "pochi giorni fa, 11 Stati europei hanno deciso di incamminarsi verso la tassazione di alcune transazioni finanziarie" – allusione alla Tobin tax, la tassa sulle operazioni finanziari, recentemente introdotta da una serie di Paesi dell’Unione europea, tra cui l’Italia - l'arcivescovo Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ha espresso la benedizione della Chiesa alla nuova tassa.

In un’intervista a Radio Vaticana, Toso ha fatto presente che "il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace propone una tassazione delle transazioni, in modo particolare di certe transazioni, per motivi di giustizia sociale".

Ed ha sottolineato che "Non si riesce a capire perché gran parte del mondo economico, gran parte dell'economia reale, subiscano una forte tassazione mentre notevoli aree del mercato finanziario - in modo particolare quello che si dedica alle speculazioni finanziarie sregolate - non debba essere toccato dalla tassazione e non debba, anche questo mondo, contribuire alla realizzazione del bene comune".

Giuseppe Vegas, presidente della Consob, ha invece sottolineato che la nuova tassa può essere facilmente aggirabile: Se un operatore finanziario che non risiede in Italia fa un'operazione dall'estero su un titolo di Piazza Affari, la tassa non la paga.

Attraverso il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, la Chiesa aveva già ammonito che chi non paga una tassa compie peccato. L’autorità di Vigilanza sulla Borsa invece prende atto che le tentazioni per peccare esistono e, almeno per la tassa approvata dalla Chiesa, non sono state completamente estirpate.