L'INPS,per la concessione della pensione agli invalidi civili assoluti, aveva deciso di applicare un requisito che tenesse conto anche dei redditi del coniuge, uniformandosi a unormai costante indirizzo sia dei tribunali siadella Cassazione.

Tale orientamento si poggia su un' interpretazione letteralee sistematica delle norme ed anche sulla considerazione che, adifferenza dell'assegno d'invalidità, per la pensioned'inabilità è previsto un requisito pari a 16.127,30,3,5 volte più alto del requisito previsto per l'invalidità civileparziale di 4.738,63 euro che si riferisce ai soli redditi personali.

C'èanche una ragione più generale e profonda: prima dello Statocomunità deve intervenire la famiglia nel sostegno delle personedeboli, come indicato dall'articolo 3 della Costituzione. Inconformità a questa elementare considerazione, il principio generaledell'ordinamento è che per l'erogazione delle prestazioni legateal reddito si tenga conto anche della situazione economica familiareo del coniuge (trattamento minimo, ANF, maggiorazioni sociali,assegno sociale, esenzione ticket, etc.).

Ladecisione dell'INPS ha suscitato un mare di proteste, specialmenteda parte delle associazioni in difesa degli invalidi e degli Enti dipatronato. La protesta è stata amplificata dalla campagna elettoralein corso, nella quale si vuol dare tutto a tutti.

C'èchi ha scritto che "gli inabili con la pensione ci comprano lemedicine, i pannolini e le carrozzelle. Fanno finta di non sapere chegli inabili hanno l'esenzione, quasi totale, dai ticket e che ipannolini e le carrozzelle li passa l'ASL. Se poi si ha bisognodella carrozzella, si ha anche diritto all'indennità diaccompagnamento sganciata da qualsiasi reddito".

Ora ilMinistero, sull'onda della protesta, ha rilevato una "fortepreoccupazione sociale" e ha inviato una lettera ai verticidell'INPS invitandoli a "valutaretuttigli aspetti giuridici, di merito e di equità connessiall'applicazione della nuova soglia reddituale"fino al completamento dell'istruttoria avviata sulla materia dallostesso Ministero.

Inpratica il Ministero blocca l'INPS e prende tempo, ponendosiproblemi di equità sociale. Argomenta, infatti, che, recependo lesentenze tramite provvedimenti amministrativi, si "dovrebbeapplicare un'unica soglia reddituale per l'accesso allaprestazione di inabili single e inabili coniugati, il che porrebbeevidenti problemi di equità".

Questariflessione è giusta, ma si crea un'iniquità maggiore elargendo lapensione di inabilità anche a soggetti il cui coniuge può farvalere redditi anche di milioni di euro. Inoltre, non sembra equoporre un limite reddituale così alto per le sole Pensioni diinabilità da invalidità civile. Infine continueranno le disparitàdi trattamento tra chi ottiene la pensione in fase amministrativarispetto a chi la ottiene su ricorso giudiziario. Sispera che il problema venga affrontato in modo sistematico ecomplessivo.