La Corte di Cassazione ha condannato l'amministratore di una strutturadi Messina per aver reso pubbliconome e cognome di un residente in forte ritardo con i pagamenti.

La Quinta Sezione Penale della Suprema Corte, in accordo col tribunaleSiciliano, ha condannato l'amministratoreper diffamazione, in quanto renderepubbliche le generalità dei morosi attraverso l'affissione nell'atriocondominiale può essere considerata un' espressione lesiva dell'altrui reputazionein presenza di altre persone.

La questione è nata nellospecifico già nel 2007 quando un amministratoreaveva affisso nell'atrio una lista di inquilini insolventi che sarebbero andatiincontro, a causa del prolungato ritardo nei pagamenti delle rate, ad un distaccodel servizio idrico.

LaCassazione ha ufficializzato la sentenza adducendo le motivazioni che ilcomportamento contestato "integra il delitto di diffamazione il comunicato, redatto all'esito diun'assemblea condominiale, qualora sia affisso in un luogo accessibile non giàai soli condomini dell'edificio per i quali può sussistere un interessegiuridicamente apprezzabile alla conoscenza di tali fatti – ma ad un numeroindeterminato di altri soggetti".

Inoltresecondo la Corte l'amministratoreavrebbe potuto informare dell'interruzione del servizio senza menzionare l'indennitàdei condomini morosi.

La recente riforma del condominio ha rivisto anche le procedure circa leprolungate insolvenze dei condomini specificando che l'amministratore ha la facoltàdi ricorrere in giudizio, ancheautonomamente, senza dover aspettare il benestare dell'assemblea, invece dipubblicizzare i nomi degli inquilini.

Inoltre qualora le pendenze superassero sei mesi, ha facoltà di interrompere ildiritto a godere del servizio previsto per tutti i residenti. Nel caso i debitifossero riferibili a creditori terzi,l'amministratore è altresì autorizzato a informare delle generalità dei residentimorosi, in questo caso viene quindi meno il diritto alla privacy.

Ma la reputazione è tutelata, poiché, in ogni caso non è comunque possibile esibire a cospetto degli altriinquilini i nominativi degli insolventi.