La scelta di Napolitano di nominare Enrico Letta nuovo Presidente del Consiglio è stata accolta consorpresa dalla stampa estera. Appena comunicata la notizia della nomina, il settimanalerusso Expert ha pubblicato unarticolo in cui si sottolinea l'arduo compito spettante a Letta: formare ungoverno tra coalizioni molto diverse tra loro.
Dall'altra parte dell'Oceano l'Huffington Post punta invece sulla parentela del neo Presidente delConsiglio con uno dei consiglieri più vicini a Silvio Berlusconi, lo zio GianniLetta. Secondo questa testata giornalistica ciò potrebbe rivelarsi un vantaggioin quanto una più semplice e distesa comunicazione col centro-destra gioverebbeal raggiungimento dell'equilibrio politico da tempo perduto nel Belpaese.
Il Financial Timessottolinea la diffusa sorpresa suscitata dalla nomina del vicepresidente delPD, quando ormai era diffusa la convinzione che sarebbe stato Giuliano Amato ilnuovo Primo Ministro. Molta preoccupazione viene espressa dal quotidiano tedesco Suddeuetsche Zeitung poiché Letta hacriticato le politiche di austerità in vigore in Europa. Il Frankfurter Allgemeine punta invece sullequalità moderate dell'esponente del Partito Democratico, sostenendo chenonostante la giovane età, 46 anni, Letta ha comunque un'importante esperienzapolitica alle spalle.
In Spagna El Mundo scriveche il neo Premier deve ora affrontare un compito arduo: da una partetranquillizzare l'Europa sul futuro dell'Italia e dall'altra salvare la pocacredibilità rimasta della classe politica italiana agli occhi dei suoi elettori.
Il francese Le Mondetorna ad esprimere timore per la volontà di Letta di spingere per politicheeuropee meno rigorose. Le Figaroinvece resta neutrale, sbilanciandosi solo in merito l'accantonamento diGiuliano Amato che tutti davano come il candidato più papabile.
Parere positivo a Letta viene dal britannico The Guardian, fiducioso che il nuovoPresidente del Consiglio possa condurre l'Italia fuori dalla crisi che la sta stremando. Sulla stessa linea d'onda è il New York Times che considera la nominadell'esponente del PD come un primo passo importante verso l'uscita dallaparalisi della politica italiana.