Dopo mesi di sofferenze, ansie ed irrequietezza per il futuro alle porte, a seguito della formazione del Governo Letta, pare siano dietro l'angolo importanti novità e risvolti.

Il nuovo presidente del Consiglio Enrico Letta, arrivato alla Camera per la richiesta ed ottenimento della fiducia, pare fin dall'inizio fermamente convinto dei propri obiettivi: ridurre le tasse sul lavoro e limitare gli effetti recessivi nel settore dell'edilizia, temi fortemente richiesti dai leader del Pdl. Subito l'intervento di Maroni: "Se Letta dirà alcune cose che ci stanno molto a cuore, non escludo che ci sarà un atteggiamento che non sarà voto contrario".

E Letta sembra seriamente voler andare incontro al Governo di larghe intese creatosi, riservando spazio ad ogni settore d'urgenza.

Si rivolge infatti così anche ai giovani e alle famiglie: "Bisogna ridurre il costo del lavoro e investire sulle nuove generazioni" e ancora "andranno migliorati gli ammortizzatori sociali, estendendoli a chi ne è privo a partire dai precari e si potranno studiare forme di reddito minimo per famiglie bisognose con figli". Inoltre il Presidente non ha affatto tralasciato il problema riguardo la modifica del sistema elettorale e il finanziamento ai partiti, che al contrario restano tra i primi punti di importanza nel programma di riforme.

Infine, riguardo l'insistenza di Berlusconi sulla restituzione dell'Imu pagata nel 2012 e l'abolizione assoluta dell'imposta stessa, Letta sembra fermamente convinto ad un'apertura di ampie riforme riguardo temi scottanti quali Imu e Iva, che certamente non resteranno intaccati.

Il voto di fiducia si attende tra le 21 e le 21.30 e nonostante i primi asti e diffidenze (Civati non parteciperà al voto) un velo di positività comincia a posarsi sui volti degli italiani. Che si stia finalmente intraprendendo la via giusta?