Gli antichi romani tenevano tanto in considerazione la Fortuna da farne una dea, raffigurata da una fanciulla bendata, signora del destino degli uomini. Da allora, sino ai giorni nostri, quasi tutti, popolo e potenti, l'hanno venerata e temuta, anche se sovente senza volerlo riconoscere.
Il trading, attività non basata su certezze, può essere condizionato dalla fortuna? L'opinione ufficiale dirà di no, il successo o l'insuccesso derivano solo dalle nostre scelte, dalle nostre intuizioni, dai nostri errori. Allora la fortuna non esiste? Come sempre, in un contesto sperimentale, la risposta è basata solo sulla osservazione dei fatti.
Una moneta lanciata in aria ha il 50% di possibilità di ricadere sulla faccia "testa" e il 50% sulla faccia "croce". E' normale aspettarci che esca due o tre volte di seguito "testa" e poi "croce", com'è nell'ordine delle probabilità.
Non succede però sempre così. Esistono fenomeni ricorrenti che sfuggono alla logica di una normale casualità. Improvvisamente si manifesta l'anomalia, la stessa faccia della moneta ricompare ripetutamente per un numero di volte superiore a ogni normale previsione. Anche la pallina della roulette può insistere con anomala continuità sullo stesso colore, rosso o nero, bruciando le aspettative dei giocatori.
Nel trading l'anomalia si presenta in modo più complesso.
Sistemi che hanno sempre funzionato improvvisamente divengono inaffidabili, i segnali contraddittori, la normalità sconvolta senza apparente ragione. E se fosse la Fortuna, o la Sfortuna, che è l'altra faccia della stessa moneta? Alcune teorie rimandano a una casualità imprevedibile, cui sono soggetti gli eventi.
In Borsa simili fenomeni sono rappresentati dal "cigno nero", incubo di investitori e traders.
Nell'immaginario collettivo tutti i cigni sono bianchi, improvvisamente irrompe il cigno nero e sconvolge il sistema. Teorie o qualcosa di più antico, connesso alla dea bendata, che il pensiero moderno rifiuta? Non è dato sapere. Come comportarci in simili circostanze? Importante è prendere atto dell'anomalia, sospendere l'attività, non andare contro gli eventi e attendere momenti migliori.
Prima o poi il caso o la fortuna ci riporteranno alla normalità. Resta opportuno non sottovalutare il "fattore fortuna", anche quando è difficile crederci. Napoleone voleva generali fortunati per vincere le battaglie. Che avesse ragione?