Le piccole realtà commerciali, gli studi professionali, le aziende con meno di dieci dipendenti temevano l'emanazione del decreto interministeriale che, di fatto, è stato pubblicato in G.U. il 6 dicembre 2012 e reca la data del 30 novembre scorso; l'allegato al decreto definisce chiaramente l'obbligo - a partire dal 1 giugno 2013 - per tutti i titolari di impresa, di redigere il documento per la valutazione dei rischi fornendo la modulistica per la sua compilazione.
Lo schema di procedure permette di individuare con chiarezza i compiti a carico del datore di lavoro nonchè dei soggetti a vario titolo coinvolti nelle varie fasi di elaborazione del DVR, si tratta del:
- responsabile del servizio di protezione e prevenzione (la cui figura è disciplinata dagli articoli da 31 a 34 del D.
Lgs. 81/2008 e che, salvo alcuni casi specifici enunciati nello stesso art. 31, può coincidere con il datore di lavoro, purchè sia in possesso di determinati requisiti professionali da ottenere attraverso specifici percorsi formativi);
- medico competente.
Per tantissime piccole imprese è stato registrato come l'ennesimo dovere burocratico disagevole; nonostante il legislatore abbia cercato di rendere la procedura semplice e definita molte imprese, per non incorrere nelle salatissime sanzioni qualora il documento sia incompleto o non rispondente alle aspettative enunciate dalla normativa, finiranno per rivolgersi alle numerosissime società di servizi che risolvono con "professionalità" questi rapporti con la burocrazia.
Per le imprese questo significa:
- Aumento dei costi, anche in considerazione del tempo speso per la procedura;
- Diminuzione dei già risicati margini di guadagno;
- Penalizzazione di alcuni settori più di altri, come - ad esempio - quello dell'agricoltura.