Kenneth Kang, ma chi ècostei? È l'assistant director european department del Fondo MonetarioInternazionale. Secondo Kenneth, capodella "missione annuale d'ispezione" del Fondo monetario internazionale inItalia, durante la conferenza a commento dell'attività d'ispezione hasentenziato che l'economia italiana "ha vari punti di solidità" ma che ilcompito dell'Italia "è lontano dall'essere completo" per fronteggiare i suoiproblemi strutturali.

E fin qui tanto dicappello, di fronte a quest'acuta analisi, anche se sono considerazioniabbastanza elementari su problemi a tutti noti.

Ma questi guru dell'economiadevono pure darsi un tono e una funzione. Il FMI ha anche tagliatodal -1,5% al -1,8% la stima del nostro PIL per il 2013, a testimoniare che imodelli di previsione non sono poi così affidabili in un contesto di forteinstabilità.

In compenso ha innalzatole stime per il 2014 portando l'aumento del PIL da un +0,5% a un +0,7%, grazieall'incremento delle esportazioni e a un lieve aumento degli investimenti. Poteva fermarsi qual'illustre esperta, invece no. Non ha resistito alla tentazione di offrirci deisuggerimenti gratuiti e di entrare a gamba tesa nel confronto politico in atto nel nostro Paese.

"L'imposta sulla primacasa andrebbe mantenuta", ha pontificato. Ed ha aggiunto che l'Italia dovrebbe"rivedere il sistema catastale per andare nella direzione di un sistemapiù equo e giusto.

Per questo incoraggio il governo a tale riforma". Di là dal merito edella necessità, a tutti nota, di rivedere gli estimi catastali, laraccomandazione andrebbe rispedita al mittente con tanti ringraziamenti. Invecec'è chi utilizza questo suggerimento come leva, come sponda per controbattere achi in Italia l'IMU sulla prima casa vorrebbe abolirla.

E questo atteggiamento,qualunque sia la propria idea in materia, è un elemento di grande debolezza checi nuoce.

Questo e altriorganismi hanno già fornito in passato consigli, se non imposto, che ci hannocondotto alla recessione. Ora basta, il popolo italiano non può essereconsiderato un eterno bambino da tenere in fasce.

L'Italia non è unanazione a sovranità limitata e il popolo italiano vuole e deve essere il soloartefice del proprio destino.

Di fronte a questeassurde intromissioni, tutti dovrebbero mettere da parte le proprie visioni econvenienze per fare fronte comune per difendere la nostra sovranità. Noi facciamo parte di un'economiaglobale e di un contesto europeo, siamo chiamati a muoverci entro parametriconcordati, ma le scelte, il come perseguire gli obiettivi concordati spettanosolo a noi e dobbiamo essere gelosi di queste prerogative.