"I sindacati sono scontenti? Ce ne faremo una ragione…". Non sembra porsi l'annoso problema del conflitto tra sindacati e imprese, Matteo Renzi, mentre twitta "#lasvoltabuona" e si appresta a ratificare il decreto all'attuale Consiglio dei Ministri, anche se l'attenzione delle ultime ore si sposta sull'approvazione dell'Italicum, la nuova legge elettorale che dalla Camera, giunge al Senato. Secondo quanto dichiarato dallo stesso Pier Carlo Padoan a Bruxelles, durante il suo primo incontro con l'Eurogruppo, sarebbero stati trovati i dieci miliardi necessari per ridurre le imposte sul lavoro e lanciare "in modo permanente" il cosiddetto taglio del Cuneo Fiscale.
Nei dettagli, la scelta cadrebbe sull'Irpef piuttosto che sull'Irap e le risorse andrebbero così suddivise: cinque miliardi circa, dai tagli alla spesa, tre miliardi dai risparmi sugli interessi del debito (grazie alla riduzione dello spread, come pure all'ottimo risultato ottenuto collocando i titoli nazionali), i restanti due miliardi, dalla spending review, ma soprattutto, dalla riduzione alla spesa militare, inclusi gli F35, i discussi cacciabombardieri di quinta generazione, giudicati da alcuni deputati (Sel, Movimento 5 Stelle), come inaffidabili e troppo costosi (fra i tredici/diciassette miliardi di euro nel progetto italiano). Una mozione sulla scelta inopportuna degli F35, che, come si ricorderà, fu poi rigettata dal Senato.
Sulla funzione sociale del Cuneo Fiscale, il punto resta nella condivisione unanime per imprese e sindacati, nello sciopero minacciato da Susanna Camusso (CGL), che auspicherebbe a più detrazioni o nelle contestazioni di Confindustria, con la richiesta perentoria del presidente Giorgio Squinzi, su un taglio deciso all'Irap perché, come ha affermato: "Meglio avere un lavoro che qualche decina di euro in più in tasca…".
In ogni caso, se il cammino è irto di problemi, il governo Renzi sembra impegnato a mettere questi benedetti dieci miliardi sul tavolo per ridurre la pressione fiscale, senza trascurare di trovarne altri per il piano scuola, la casa e per successive misure di rilancio.