Un business, appunto, ma con qualcosa in più. L'esempio più illustre, per certi versi, emblematico, è un resort extra lusso quasi sospeso fra gli atolli dell'Oceano Pacifico. Il suo nome? The Brando e si trova intorno ai motu al largo di Tetiaroa, restyling datato 2012 di un hotel fondato da Marlon Brando, in quegli ottanta ettari di sua esclusiva proprietà dal 1966.
Nell'arcipelago della Società, fra i misteriosi atolli della Polinesia, poco distante da Tahiti e Papeete, The Brando è una location d'indubbio fascino e impareggiabile bellezza.
Contornata da una barriera corallina intatta, nondimeno, un luogo lontano da tutto, dove persiste il divieto di transito per le imbarcazioni, con la concessione di un unico passaggio tra i coralli, così come a suo tempo dispose il compianto attore americano, suo possessore, che comprò questo lembo di paradiso mentre girava "Gli ammutinati del Bounty" e s'innamorava di una splendida "indigena", figlia di un pescatore, Tarita Teriipaia di Tahitian, che sposò poco dopo.
Tralasciando le vicissitudini che seguirono da quella storia così intensamente romantica, resta che The Brando rappresenta, oggi, il connubio più felice tra la creazione di un hotel di lusso dotato d'ogni comfort, ma concepito in totale armonia col territorio preesistente, senza cementificare o stravolgere lo straordinario habitat delle isole.
Ripensata da Richard Bailey, manager e presidente della catena Pacific Beachcomber (che si è aggiudicata il "Leaders in Luxury Award" nel 2010), la nuova area si suddivide in quarantasette bungalow, quaranta ville, spa, centro fitness, una grande piscina, utilizzando metodi ripristinativi e "rivoluzionari", rigettando quelle tipiche costruzioni "overwater", dannose per tartarughe, reef, nel delicato ecosistema marino.
In nome dell'amore per la natura e l'ambiente, grazie all'assenza totale di cemento, al risparmio energetico (l'acqua fredda a 5°C è recuperata dalle profondità marine da un moderno impianto di condizionamento), a un centro di ricerca permanente che collabora con le maggiori università del mondo, l'eco resort della catena Beachcomber, sorto sulla property di Marlon Brando resta, probabilmente, il più famoso (e costoso), fra tutti quelli delle celebrities.
Dimensione squisitamente urbana, invece, per Robert De Niro e il suo The Greenwich Hotel, nel cuore di Tribeca District, quartiere newyorchese di tendenza: in un'atmosfera raffinata e cosmopolita, l'hotel, rigorosamente pet friendly, ha ottantotto camere, tappeti tibetani, rivestimenti in quercia siberiana, bagni in stile svedese, marmi di Carrara, spa d'ispirazione orientale, ristorante italiano, piscina zen. E sempre nella Grande Mela, lasciando Manhattan per la verdeggiante Contea Westchester, Richard Gere, insieme alla moglie, Carey Lowell, hanno appena inaugurato il Bedford Post Inn, antica residenza del 1780 sapientemente ristrutturata, dove sembra che i due corrano a rifugiarsi nei week end.
Condividere una vacanza con i coniugi Gere? Si può, basta prenotare una delle otto camere a disposizione degli ospiti, beneficiando di lezioni giornaliere per yoga e meditazione.
Vero e proprio brand di prestigio è il Coppola Presents, creato dal regista Francis Ford Coppola, autore celeberrimo d'Apocalypse Now e Il Padrino, che ha coinvolto nell'affaire la sua numerosissima famiglia. Nel paradiso caraibico del Belize, di recente sono stati ultimati due resort, Turtle Inn e un eco Lodge, The Blamncaneaux, "disegnati" nientemeno che da un giovane architetto italiano, emigrato in cerca di fortuna, ex cameriere.
Fra l'altro, Coppola Presents annovera: La Lancha, ubicato in piena giungla del Guatemala, Jadin Escondido, boutique hotel nella brulicante Buenos Aires e Palazzo Margherita, ricercato luxury hotel italiano situato a Bernalda, in Basilicata.
Qui, in assoluto stile minimalista, sua figlia Sofia (autrice e regista), ha voluto celebrare il matrimonio con il cantante francese, Thomas Mars, nel 2011.
Non mancano all'appello Clint Eastwood e Robert Redford; il primo, con il Mission Ranch nell'assolata cittadina di Carmel, in California, per riassaporare la vera tradizione dei cowboys, con musica country (dal vivo) e vista sulle praterie; mentre, l'interprete della Stangata, ha preferito la regione montuosa dell'Utah, per il Sundance Resort, sistemato nei classici blocks di montagna, meta privilegiata per chi pratica sci e snowboard d'inverno e trekking d'estate. Obbligatori, picnic all'aperto, magari accedendo un fuoco e lunghe cavalcate.
Anche le star del Vecchio Continente si danno alla redditizia impresa alberghiera. A Dublino, Bono, cantante degli U2, ha aperto The Clarence, in zona Temple Bar, rinomata per i locali e la vita notturna; il nostro Eros Ramazzotti non è stato da meno, rilevando La Locanda Resentin, a Milano, nella storica Brera. Quattro camere in tutto, nel massimo del comfort: ricavate da un'antica grapperia, ricordano quelle delle guesthouse inglesi, con quadri perfino sui soffitti e foto d'artisti a testimoniare la storia di questo locale. Rivisitazione delle vecchie case di ringhiera, con l'aggiunta imprescindibile di design e innovazione, il piccolo albergo non ha reception, tutelando strenuamente la privacy dei suoi pochi e fortunati ospiti.