Dal 14 giugno 2014 diventeranno operative le nuove regole per il commercio elettronico, in base ad una direttiva europea entrata in vigore il 26 marzo scorso con lo scopo di dettare regole universali e omogenee a tutti i Paesi dell'Unione europea per i contratti stipulati in commercio elettronico, con un valore superiore ai 50 euro. Lo sancisce il decreto legislativo n.21 del 21 febbraio 2014, in attuazione della direttiva 2011/83/UE sui diritti dei consumatori.

Contratti commercio elettronico

Le modifiche regolano alcuni punti dei contratti di commercio elettronico e dei contratti a distanza, come per corrispondenza o per telefono, nonché quelli negoziati al di fuori dei locali commerciali, come i "porta a porta".

Modifiche

Vediamo cosa cambierà innanzitutto a tutela del consumatore digitale.

Fino al 13 giugno il consumatore ha solo 10 giorni a disposizione, a decorrere dal momento in cui riceve il prodotto, per restituire la merce se non è soddisfatto. Con l'applicazione della nuova direttiva, da 10 passano a 14 i giorni utili per il consumatore per esprimere al venditore la sua volontà di restituire la merce. Dopo aver comunicato la volontà di volerla restituire, il consumatore ha 14 giorni a disposizione per spedire i prodotti. Nel momento in cui il consumatore dichiara di aver spedito la merce, il negoziante è obbligato, nei 14 giorni successivi al ricevimento dell'informativa, a restituire la somma pagata dal consumatore.

Attualmente, il venditore ha un mese di tempo.

Si avrà una maggiore trasparenza anche nella fase pre-contrattuale: in questa fase è necessario indicare l'identità del venditore, il prezzo del bene, la descrizione dei beni e servizi, tutte le voci di spesa che il consumatore dovrà sostenere in caso di restituzione della merce e le imposte. E, infine, le diverse modalità di pagamento.

Inoltre non potranno essere aggiunti costi supplementari al consumatore che paga con carta di credito, o con altri mezzi, o per chi telefona per chiedere assistenza, ma solo i costi per le opzioni scelte dal consumatore. Quindi niente "costi a sorpresa".

Si è previsto, infatti, che il consenso debba sempre essere posto dal consumatore, se lo desidera, e non può essere inserito di default da chi effettua la vendita on-line.

Contratti a distanza

Anche per i contratti a distanza, come le vendite a catalogo e telefoniche le cose cambiano.

Per i contratti negoziati al di fuori dei locali commerciali, il consumatore dovrà avere copia del contratto firmato o la conferma del contratto su supporto cartaceo, o, con il consenso del consumatore, su altro mezzo durevole. Solo allora la vendita sarà valida a tutti gli effetti. Quindi, ad esempio, non basterà più confermare con il proprio sì la sottoscrizione di un contratto telefonico ad esempio, ma sarà necessario aspettare il contratto cartaceo, firmarlo e rispedirlo.

Sanzioni per i commercianti

Il commerciante che non rispetterà le nuove regole andrà incontro ad una sanzione che va dai 5mila euro (50mila in caso di gravi violazioni) a un massimo di 5 milioni, e con ciò si è intensificato anche l'aspetto sanzionatorio del contratto.

E-commerce in Italia

La crescita dell'e-commerce in Italia è aumentata di molto negli ultimi anni e i consumatori che acquistano su Internet negli ultimi due anni son quasi raddoppiati, passando dai 9 ai 16 milioni. In Italia, nel 2005, nasce il consorzio Netcomm, con l'obiettivo di favorire la diffusione e la crescita di questo tipo di commercio.