Confcommercio ha diffuso i dati relativi alle stime sui consumi del 2014. Il dato che vede il PIL crescere di uno 0,5% genera una proiezione di una crescita sui consumi di appena lo 0,1%.

Purtroppo il dato è tutt'altro che rassicurante: l'ufficio studi della Confcommercio ha infatti allargato la sua statistica ipotizzando un periodo di ben undici anni necessario per poter avere i livelli di consumi pari al periodo precedente alla crisi.

In termini pratici si stima che nel Sud Italia nel 2015 si raggiungerà la cifra di 12.160€ a persona, cifra che se rapportata ai 12.195€ di vent'anni fa non fa affatto ben sperare.

La ripresa stimata per i prossimi anni si prevede molto lenta e debole: un leggero innalzamento del PIL è previsto per il 2015 (+0,9% con consumi stimati +0,7%). Il prodotto pro capite ha subìto un brusco dietrofront perdendo oltre 3.000€ negli ultimi sei anni di crisi e il miglioramento in cui tutti sperano tarda a farsi vedere.

Il risultato ha drammaticamente scaricato il peso della crisi sulle industrie che, in numero sempre maggiore, stanno chiudendo i battenti. Il settore meno colpito è quello alimentare, ma il resto delle industrie sta avendo seri problemi ad andare avanti: il record negativo di imprese chiuse è stato segnato nel settore dell'abbigliamento.

Tutto ciò si sta ripercuotendo su un'annosa vicenda che riguarda l'Italia, ovvero il divario fra Nord e Sud che, complice la crisi, sta aumentando sempre di più generando un vero e proprio allarme sociale che non vede segni di miglioramento.