A seguito sul delicato tema che riguarda i rimborsi delle Pensioni, il premier Matteo Renzi ha annunciato che a partire dalla prossima legge di stabilità, potrebbe esserci una maggiore flessibilità in uscita per il prepensionamento, seppure con un assegno ridotto fino al 30% della somma prevista. L'impegno del Governo è quello di abbassare l'età pensionabile rispetto alla legge dell'ex ministro Fornero, che innalzò il tetto delle pensioni a 66 anni e 3 mesi. La proposta guarda con particolare attenzione alle lavoratrici donne di età compresa tra i 61 -63 anni, che come ha detto il capo del Governo, preferiscono fare da baby sitter al proprio nipotino, rinunciando così di fatto a una parte della pensione.

Chi può andare in pensione prima del tempo?

Il 2016 potrebbe essere l'anno della svolta: il presidente del Consiglio ha dichiarato: L'Inps deve permettere libero arbitrio a coloro che desiderano andare in pensione prima del tempo stabilito. Tra le ipotesi più probabili: uscita dal lavoro a 62 anni e 3 mesi con 35 anni di contributi. In questo caso l'ex lavoratore vedrebbe decurtare il proprio assegno del 2% per ogni anno mancante, fino al raggiungimento dei 66 anni e 3 mesi (pensione di vecchiaia). Ad ogni modo, i diretti interessanti, hanno già espresso il loro dissenso nei confronti di questa proposta, in quanto un cittadino che ha iniziato a lavorare a 17 anni, all'età di 62 anni, si troverebbe nella condizione di aver già maturato 45 anni di contributi.

Rimborso pensioni a 3,7 milioni di pensionati, per gli altri arriva un bonus una tantum

Nella giornata di martedì 19 maggio, il governo ha approvato il decreto legge sul rimborso inerente alle pensioni, dopo che la sentenza della Consulta qualche tempo fa, dichiarò illegittimo il blocco dell'indicizzazione deciso dall'ex ministro Fornero.

Renzi ha precisato che i rimborsi verranno reperiti da un tesoretto di 2 miliardi e 180 milioni, contenuti presso i ''Documenti di Economia e Finanza '' (Def). La cifra verrà elargita a circa 3,7 milioni di pensionati. Numeri alla mano, beneficeranno del rimborso, gli ex lavoratori che percepiscono una pensione lorda inferiore alle 3200 euro, lasciando fuori oltre 650 mila pensionati, che il 1° agosto riscuoteranno unicamente il bonus una tantum per una cifra pari tra le 278 e 750 euro, a seconda della pensione lorda mensile.

Il ministro dell'economia e finanze ha voluto precisare, che dal 2016 verrà inserito un nuovo procedimento di indicizzazione, che si atterrà alle direttive della Consulta. Secondo voi questa era l'unica strada percorribile?