Nove miliardi di euro, sarebbe questa la cifra complessiva del mancato incassodiEquitalia per le rate impagatenel 2014 da parte di tutti quei contribuenti che non sono riusciti a restare al di sotto del limite delle 8 rate non versate - anche non consecutivamente - per mantenere in piedi ilpiano di rateazioneottenuto.
Riforma del Fisco - Equitalia, novitàper il recupero dei crediti
A dare la cifra è larelazione tecnica di accompagnamento aldecreto legislativodi recente approvazione da parte del Consiglio dei Ministri e che fa parte dei cinque decreti che hanno dato vita alla Riforma fiscaledel governo Renzi, approvati martedì scorso e in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per l'entrata in vigore delle nuove norme.
Di questa spaventosa portata risulta, dunque, l'ammontare del debito che i contribuenti, persone fisiche e aziende, hanno accumulato nei confronti di Equitalia (e quindi dello Stato) per le rate non sono state versate alle scadenze determinate dal piano. Una cifra così preoccupante (a maggior ragione se confrontata con il valore della riscossione di Imu e Tasi)da indurre in extremis il Governo ad aprire unanuova finestra per riammettere al beneficio coloro che sono decaduti da una rateazione nei 24 mesi precedentil'entrata in vigore del decreto legislativo approvato e che ha subito offerto un sospiro di sollievo ai moltissimi contribuenti in difficoltà.
Negli ultimi anni, tenendo inevitabilmente conto della crisi economica e della mancanza di liquidità, sono stati infattidiversi gli interventi volti a favorire da una parte la riscossione dei tributi iscritti a ruolo dall'Agenzia delle Entrate, dall'Inps e da tutti gli Enti che affidano il recupero dei loro crediti ad Equitalia, e dall'altra parte finalizzati ad agevolare i debitori, spesso aziende in stato di grave difficoltà finanziaria, a sostenere il peso dell'esposizione debitoria, sempre in ragione di un rapporto collaborativo tra Stato e contribuente.
Nonostante i piani di rateazione straordinari a 120 rate mensili ela possibilità di richiedere ed ottenere una proroga delle rate (ovvero di spalmare ulteriormente una dilazione in corso), i nove miliardi di crediti rilevati dalla ragioneria dello Stato hanno spinto versol'introduzione di una nuova chance per i contribuenti decaduti per la riammissione al beneficio del pagamento a rate.
Riammissione al piano di rateazione: quali condizioni?
Secondo le condizioni previste dal Governo, in attesa di leggere il contenuto letterale del decreto legislativo in via di pubblicazione, potranno richiedere un nuovo piano di rateazione, fino ad un massimo di 72 rate, solamente i contribuenti decaduti nei due anni prima dell'entrata in vigore della norma e a patto che l'istanza venga presentata entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale.
Inoltre, occorre precisare che il nuovo piano di rateazione concesso i contribuenti dovranno essere più attenti a rispettare le scadenze, visto che non saranno più 8 le rate di tolleranza. Tra le agevolazioni previste anche quella della possibilità di optare per l'addebito diretto delle rate sul proprio conto corrente. Inoltre, i primi calcoli stimano che l'effetto del recupero dei piani decaduti avrà complessivamente una portata di circa 8 milioni di euro, ma in tempi come questi abbiamo imparato ad accontentarci.