Nel mezzo della retorica politica, che adesso si sublima pure con metafore zoologiche ('bestie', 'vermi'), l'economia crea uno sfogo alternativo per il discorso immigrazione. La diagnosi dei tecnici è univoca: l'Europa ha bisogno dei migranti, ne ha bisogno il suo sistema pensionistico, ormai sotto alimentato. All'Europa farebbero comodo nuovi contribuenti.

I benefici sul sistema pensionistico

Secondo Bloomberg la capacità di accoglienza dei migranti dovrebbe salire entro il 2020 a 42 milioni per riscontrare benefici sul welfar, per salire di quota a 250 milioni entro il 2060.

Si coprirebbero gli impieghi, l'Irpef in entrata sarebbe maggiorata e si riequilibrerebbe lo sbilancio tra il numero dei lavoratori e quelli a riposo. Infatti un dossier dell'Ue afferma che il rapporto tra occupati e pensionati è di 4 a 1, destinato a ridursi a parità, con la Germania lievemente al di sotto di questo tetto, 24 milioni di pensionati a fronte di 41 milioni di adulti. In Italia si attendono in proporzione per il 2050 numeri simili: 20 milioni di pensionati e 38 milioni di persone attive.Bisogna aumentare i contribuenti per scampare all'aumento dell'Irpef in busta paga o addirittura alla riduzione delle Pensioni stesse. Gli stranieri andrebbero ad occupare posti di lavoro altrimenti vacanti, infruttuosi per il fisco.

Pochi stranieri e pochi vantaggi per l'economia

Secondo la fondazione Leone Moressa gli immigrati beneficiano poco dei servizi dello stato sociale, che pure foraggiano, dai sussidi di disoccupazione, alle pensioni, alle prestazioni sanitarie. L'Italia rispetta il trend europeo. Secondo l'Ocse la spesa per gli stranieri è pari allo 0,2 per cento.

Ma c'è anche l'altro lato della medaglia. L'effetto positivo è poco incidente dato che la conta degli stranieri in Europa, al di là delle percezioni e suggestioni, si ferma al 7% sul totale della popolazione. L'impatto sull'economia e sul Pil è ridotto, si misura in decimali e le possibilità di accoglienza sono comunque diverse da paese a paese. L'Italia che è in uno stato sofferenziale, economico oltre che sociale, non può permettersi di ospitare 800 mila migranti. Molti i contributi non potrebbe comunque versarli, non c'è lavoro.