Sui conti correnti bancari a saldo negativo, abitualmente definiti "in rosso", la banca applica un tasso d'interesse detto debitore. Sul maggior ammontare del saldo negativo, oltre agli interessi debitori, la stessa banca applicava, ora non più, una commissione aggiuntiva detta di "massimo scoperto", in presenza di un saldo a debito di almeno 30 giorni e di un fido regolarmente approvato. Questa commissione di massimo scoperto è stata sempre oggetto, nel passato, di forte polemica con le banche e con un continuo contenzioso, a volte con risultati favorevoli per i correntisti.
Intervento del legislatore per porre fine al contenzioso ed andare incontro ai correntisti
Il legislatore, per fare chiarezza, è intervenuto nel gennaio 2009 rivedendo le regole della commissione di massimo scoperto e decidendo una nuova tassa o 'corrispettivo sull'accordato', in sostituzione, e solamente sui conti affidati ed in presenza di un saldo negativo di almeno 30 giorni. La detta nuova tassa sull'accordato è applicata sull'intera somma del fido e, nell'intenzione sempre del legislatore, doveva avere la finalità di procurare un risparmio per i clienti correntisti. Questo nuovo corrispettivo veniva giustificato col fatto che, quando una qualsiasi banca concede un fido di una certa entità, deve sempre avere disponibile la somma stessa a richiesta del cliente.
In caso di mancato utilizzo, la banca è autorizzata a percepire il 2% annuo sull'intero importo del fido, denominato, come già detto, "corrispettivo sull'accordato".
La distrazione del legislatore
Lo scopo precipuo della nuova commissione è quello di dare la possibilità alla banca di far fronte alle spese di approvvigionamento della somma.
Il legislatore si è però "distratto" perchè doveva aggiungere che detta commissione sull'accordato era "dovuta solo sulla parte non utilizzata del fido" visto che sulla parte utilizzata la banca applica interessi molto elevati noti a tutti gli operatori. La nuova norma pertanto, anzichè essere, come nelle intenzioni iniziali,un aiuto per i correntisti, è divenuta un onere non più sopportabile e sarebbe opportuna una riflessione della politica per un eventuale intervento.