Probabilmente dal prossimo anno in 8 regioni italiane i cittadini dovranno pagare di più per il ticket sanitario. È tutto legato alla Legge di Stabilità 2016, per la quale il premier Matteo Renzi continua a ribadire che i comuni e le regioni non potranno alzare le imposte. La realtà sembra ben diversa, in quanto tale legge lascia alle regioni alcune scappatoie per poter aumentare alcune tasse a carico dei rispettivi cittadini. La questione centrale è il ticket sanitario: nella bozza di legge firmata dal Presidente della Repubblica Mattarella manca, infatti, qualunque riferimento a questa tassa.

Questo dà ai governatori regionali la facoltà di agire sui ticket sanitari (nonostante preveda anche un aumento automatico dell’Irap e dell’Irpef) qualora dovesse esserci bisogno di denaro.

Le otto regioni a rischio aumento ticket sono, in ordine alfabetico: Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Piemonte, Puglia e Sicilia. A farne le spese, dunque, sarebbero i cittadini che sono costretti a dover ricevere delle cure mediche.

Come ha confermato Federico Gelli, deputato del PD, sembrerebbe che addossare la colpa dell’aumento del ticket al governo sia una cosa paradossale. La legge stessa prevede la sospensione degli aumenti delle tasse locali (ad esclusione delle già citate Irpef e Irap) e non cita in alcun modo l’incremento del ticket (ma neanche lo esclude, aggiungiamo noi).

Il punto è che la legge di Stabilità, pur parlando di tante cose come la riforma delle pensioni, non nomina proprio mai la parola “ticket” al suo interno, dunque rimane potere delle regioni, come detto, decidere se aumentarli qualora non dovessero riuscire a trovare, altrove, il denaro di cui hanno bisogno. Ovviamente, vale anche il rovescio della medaglia, ovvero la possibilità, per le regioni stesse, di diminuire il ticket invece che aumentarlo.

Luca Zaia, presidente del Veneto, ha risposto a Gelli affermando che le decisioni del governo potrebbero mandare in rosso anche le regioni come il Veneto. Il problema è che il governo stesso, non stabilendo nulla in merito ai ticket nella legge, ha voluto non colpire le regioni più sprecone, quelle dove i bilanci sono in rosso e dove i fondi sono stati spesi in maniera cattiva.