Da Strasburgo, in una conferenza stampa tenuta al Parlamento europeo, Luigi Di Maio parla chiaro: un partito e un governo come quello del premier Matteo Renzi non hanno il curriculum necessario per combattere il fenomeno della corruzione nel nostro Paese. In Italia, afferma, serve innanzitutto una legge che stabiliscache chi si è macchiato di reati di corruzione vada incontro a una interdizione perpetua da ogni tipo di pubblico ufficio. Einvece questa propostaè stata appena respinta in Senato, nonostante i cinquestellati ne avessero richiesta la votazione con urgenza, a seguitodegli scandali che stanno travolgendo il Partito Democratico e più in generale l'Italia".

Il vicepresidente della Camera ribadisce a chiare lettereche la mission delMovimento Cinque Stelle è quella di condurre una lottasenza quartiere alla corruzione.

Facendo riferimento alle vicende di Banca Etruria e della Popolare di Vicenza, ha poi dichiarato senza mezzi terminiche la responsabilità è da imputare a "qualche ente dello stato che non ha sorvegliato, in questo caso Bankitalia".

La Carta dell'Onestà

Di Maio ha confermatoche nei prossimi giorni verrà presentata la "Carta dell'onestà'', già anticipata da Alessandro di Battista, per far fronte ai numerosi scandali che stanno rovinando la reputazione del nostro Paese, in Italia e all'estero.La "Carta dell'onestà", come si legge nel sito di Beppe Grillo, è un decalogo concreto di proposte di legge per contrastare la corruzione.Si tratta di un insieme diproposte legislative che raccolgono il lavoro fatto finora in Parlamento dal Movimento 5 Stelle per debellare la corruzione:l'introduzione della figura dell'agente provocatore, l'abolizionedella prescrizione per i rinviati a giudizio, la "Daspo" per i coloro che si macchiano di corruzione nell'ambito della Pubblica Amministrazione e il whistleblowing, per la tutela del dipendenteche denuncia un episodio dicorruzione nell'ambito dell'amministrazione pubblica.

La polemica con Renzi sulle posizioni anticorruzione

Nei giorni scorsi, dagli studi televisivi di Che tempo che fa, si è avviata un'aspra polemica tra il Matteo Renzi e Luigi Di Maio. Il premier rimprovera ai grillini e al loro vicepresidente della Camera di votare sempre no alle proposte governative anticorruzione, dichiarandoche il Movimento 5 stelle si è opposto a numerosi interventicontro la corruzione e di riforma della giustizia.

Di Maio ha risposto con un Tweet"Caro @matteorenzi non votiamo leggi che di anticorruzione hanno solo il nome. Servono subito Daspo e agente provocatore. Finché le tue leggi avranno titoli, ma non contenuti, noi continueremo a non votarle".