Ci sono buone notizie per i dipendenti pubblici che per effetto della riforma del ministro Madia potranno accedere alla pensione anticipata d'ufficio prima dei 62 anni. Più precisamente la riforma dell'attuale ministro della PA prevede che si possamandare in pensione il personale che acquisisce il diritto alla pensione anticipata per il triennio 2016-2018, a condizione però che il dipendente pubblico non incorra in penalizzazioni dovute alla sua età anagrafica. Con la Legge di Stabilità 2015 si sono, però, congelate le penalizzazioni fino al dicembre 2017 per coloro che accedevano alla pensione anticipata con meno di 62 anni di età.

Questa novità è in contrasto con quanto previsto dalla riforma delle Pensioni della Fornero che aveva stabilito che per il 2016 si sarebbe andati in pensioni ancorapiù tardi: questo per riportare in equilibrio il sistema pensionistico e adeguarsi all' evoluzione dell' aspettativa di vita che è molto cresciuta negli ultimi decenni.

Come avviene la risoluzione del contratto

La risoluzione del rapporto di lavoro deve seguire un iter ben preciso: è necessario un preavviso di 6 mesi con decisione motivata e tale scelta non deve recare danno alla funzionale erogazione dei servizi della Pubblica Amministrazione. Tale diritto di usufruire del pensionamento d'ufficio è stato introdotto con lo scopo di svecchiare il personale della PA e sbloccare il turn-over; in effetti, finora ciò non è avvenuto per colpa di misure contrastanti, a cominciare dal blocco delle percentuali di turn-over.

Potranno andare in pensione anticipata anche i dipendenti pubblici che hanno maturato i 40 anni di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2011, mentre non potranno accedere al pensionamento d'ufficio i magistrati, i professori universitari, i responsabili del Servizio sanitario nazionale e il personale della difesa e sicurezza.

I dirigenti medici e del ruolo sanitario sono, invece, un'eccezione e potranno usufruire della pensione anticipata al raggiungimento dei 65 anni di età. La riforma Madia ha, infatti, l'obbiettivo di svecchiare le pubbliche amministrazioni agevolando il ricambio generazionale.