Il dibattito sulle Pensioni è costantemente acceso, ma in questo 2016 sembra che l’argomento sia ancor più caldo degli anni passati, visto che si attendono novità che vadano a modificare l’attuale riforma previdenziale. Il Governo guidato da Matteo Renzi ha più volte annunciato l’inizio dei lavori ma il dibattito resta in alto mare e le prospettive non sono affatto positive per gli italiani. Quanto ancora bisognerà aspettare per la riforma alla Legge Fornero? I lavoratori precoci e gli esodati rimasti fuori dalla settima salvaguardia chiedono urgentemente una soluzione ai loro problemi, grazie alla quale potrebbero finalmente andare in quiescenza.

In questi giorni sono intervenuti numerosi parlamentari sull’argomento, tra cui l’onorevole Walter Rizzettoper il quale la Quota 41 è la strada da seguire.

Riforma pensioni: sì di Rizzetto alla Quota 41 di Damiano

In queste prime settimane dell’anno è intervenuto in più di un’occasione Cesare Damiano. Il presidente della commissione Lavoro continua a sollecitare il Governo affinché venga intrapresa la strada della flessibilità, un po’ come ha fatto Tito Boeri dell’Inps con la sua nuova proposta di pensione anticipata. L'on. Rizzetto invece si è espresso a riguardo della Quota 41, appoggiando in pieno tale ipotesi di uscita dal mondo del lavoro. L’esponente della minoranza PD ha sottolineato la necessità di introdurre le tanto invocate pensioni flessibili nel sistema previdenziale italiano, permettendo così ai lavoratori di lasciare il loro impiego anticipatamente e favorendo di conseguenza un ricambio generazionale.

Rizzetto ha affidato le sue parole a Twitter, dove si è detto convinto della Quota 41 ed ha aggiunto che "per ottenere una riforma vera delle pensioni è necessario categorizzare e non generalizzare", con chiaro riferimento ai precoci. Proprio su questa categoria si cerca un’intesa che permetta loro di andare in pensione senza penalizzazioni, dato che lavorano e versano contributi da quando avevano meno di 18 anni.

L’ex M5S suona dunque la sveglia all’Esecutivo, auspicandosi come molti cittadini che Matteo Renzi e i suoi si diano una mossa. Tornando agli esodati, invece, c’è Damiano che ha riaperto il discorso: in tanti sono rimasti esclusi dall’ultima salvaguardia e, dunque, servirebbe un ottavo provvedimento.