Dovremo aspettare al massimo due mesi per conoscere le nuove sanzioni,in merito allo scandalo dellaBanca Etruria. BankItalia ha redatto un atto di incolpazione nei confronti del Cda della stessa Banca, nel quale vengono menzionati 5 rappresentanti dell’organismo. Un fatto che conferma come l'azione del Governo, in tema di di gestione e controllo rischi sulla situazione patrimoniale, abbia diverse lacune, alla lunga determinanti per l’insolvenza di Etruria. Sotto la lente di ingrandimento sono finiti l’ex presidente Rosi, i due ex vicepresidenti Berni e Boschi (padre del ministro delle Riforme Maria Elena) e i membri del consiglio d’amministrazione Bugno, Orlandi, Nataloni, Nannipieri e Salini.

Sprechi e abusi hanno causato la crisi di Banca Etruria

L’accusa è relativa alla passività di questi personaggi nel cercare di adottare misure per risistemare la gestione, causando inevitabilmente ulteriori problemi finanziari. Nella relazione sono segnalati gli sprechi e gli abusi che hanno portato al prosciugamento delle casse di Etruria, determinando perdita delle azioni da parte di azionisti ed obbligazionisti. Ma chi ha risentito maggiormente di questa situazione, sono stati i piccoli risparmiatori, che hanno visto sfumare i loro investimenti. Uno dei fatti che ha suscitato maggiore scalpore risale al 2014 quando, nonostante le casse si stessero svuotando, il Cda ha deciso comunque di procedere con il pagamento di notevoli stipendi ai manager, senza tener conto dell stop interno imposto.

Oltre alla questione stipendi, gli ispettori sottolineano come “le fidejussioni rilasciate dai garanti, nel 91 per cento dei casi erano prive di efficacia ai fini del recupero, anche a causa della mancanza di monitoraggio sui beni degli stessi".

Ritardo di azione dell’ufficio garante

Il problema principale è la mancanza di supervisione della gestione patrimoniale, e l'assenza della volontà di recuperare il denaro uscito (nonostante i divieti) dalle casse della Banca Etruria.

Per quanto riguarda le situazioni minori (relative soprattutto ai piccoli risparmiatori), nonostante fosse stato incaricato un ufficio come garante per agire in maniera veloce nei procedimenti di recupero, l’azione dello stesso ufficio è stata posticipata con un ritardo di tre mesi nella risoluzione delle pratiche dal momento della classificazione. Una situazione grave, che vede coinvolti molti personaggi che ruotano attorno alla Banca Etruria. Voi cosa ne pensate? Commentate qui sotto.