China National Chemical Corp, anche detta semplicemente Chemchina, dopo aver controllato la Pirelli ottenendo un fatturato di oltre 36 miliardidi euro l'anno, ha lanciato un'offerta da 43 miliardi di dollariper l'acquisizione della Syngenta, multinazionale svizzera che produce prodotti chimici per l'agricoltura. Quest'ultima ha accettato l'offerta da parte della società cinese che equivale all'incirca a 465 dollari per azione più una cedola straordinaria (pari a cinque franchi svizzeri) costituendo quindi la più grande acquisizione della storia delle società cinesi.
L'offerta sarà lanciata nelle prossime settimane in Svizzera e negli Stati Uniti.Chemchina però sembra non aver intenzione di fermarsi.Infatti, oltre a possedere il 65% della Marco Polo Industrial Holding S.p.A (azionista unico della Pirelli), ha acquistato di recente la società tedesca KraussMaffei, impegnata nell'ambito di macchine industriali, ed ha rilevato il 12 % di uno dei più importanti trader nel campo petrolifero al mondo, ovvero Mercuria, da tempo in cerca di partner. La multinazionale cinese è operante dal 2004 nel settore dell'agrochimica, dei prodotti a base di gomma, dei dispositivi industriali e dei processi petrolchimici
Syngenta, cifre e offerte passate
Proprio lo scorso anno, Syngenta contrastò il forte tentativo di acquisizione da parte della società rivale statunitense Monsanto mentre adesso il board ha accettato con piacere l'offerta presentata da Chemchina dichiarando che la società cinese hariconosciuto la qualità e la potenzialità di Syngenta, puntando ad un investimento a lungo termine con la multinazionale svizzera.
Infatti, i vertici di Syngenta rimarranno al loro posto e il board, che verrà presieduto dal fondatore di Chemchina Ren Jianxin, sarà composto da dieci persone ed includerà quattro persone dell'attuale organo di sorveglianza. Nel frattempo, la società svizzera ha pubblicato i risultati del 2015, anno concluso con l'11% dei ricavi in calo a 13,4 miliardi, causato dal forte effetto cambio, e con un utile netto sceso del 17% a 1,3 miliardi di dollari.