La tassa di soggiorno, o anche imposta di soggiorno costituisce una tassa a carico di tutti coloro che soggiornano in residence o alberghi che si trovano in località turistiche e in città d'arte. Il provvedimento venne istituita nel 1910 e poi sospeso nel 1989, tornando in vigore dapprima nella città di Roma nel 2010, e nel resto d'Italia nel 2011. E finalmente, dopo circa 5 anni, si ricomincia a parlare della sospensione di questa tassa poco tollerata da albergatori e turisti. Vediamo insieme nei dettaglio la situazione a fine febbraio 2016.

La nota rivolta ai Comuni italiani

Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha inviato una nota ai Comuni italiani, in cui richiede di non applicare quest'anno l'imposta di soggiorno. Questo perchè nella Legge di Stabilità varata dal Governo Renzi c'è uno specifico passaggio che lascia intendere l'intenzione di sospendere questa tassa. Le reazioni degli operatori turistici e degli albergatori sono state più che positive, e non vedono l'ora che Palazzo Chigi confermi la correttezza dell'interpretazione che ha fatto il Ministero dell'Economia e delle Finanze.

Gli incassi generati dalla tassa di soggiorno

Per i Comuni italiani questa tassa è sempre stata una grande fonte di guadagno, ed è proprio per questo motivo che, nonostante le proteste degli operatori turistici, non era mai stata valutata la sospensione.

Nel solo anno 2015, i Comuni italiani hanno incassato 429 milioni di euro grazie alla tassa di soggiorno e all'imposta di sbarco. Il 34,3% è stato incassato da Comuni del Nord-ovest, il 24,8% dai Comuni del Nord-est, il 19,6% dai Comuni del Centro Italia e il 21,4% è stato incassato dai Comuni del Sud Italia. Gli incassi che hanno avuto le città di Roma, Milano, Venezia e Firenze hanno rappresentato il 55% del totale nazionale, con somme superiori ai 238 milioni di euro.

Ma ci sono notizie positive anche in merito alle tasse sui diritti d'imbarco. Dopo le proteste della compagnia aerea Ryanair, dovute all'aumento delle tasse sui diritti d'imbarco, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ci ha tenuto a precisare che ci sono buone probabilità di ridurre l'addizionale comunale.