Nei giorni scorsi il ceta, l'accordo di libero scambio tra UE e Canada, aveva avuto una battuta d'arresto per via dell'opposizione all'accordo da parte della vallonia, regione belga con autonomia federale, che si era opposta, su spinta dei socialisti radicali della regione, alla ratifica dello scambio economico-finanziario giunto quasi alle sue ultime battute. Intervenendo a tal proposito, il premier belga Charles Michel ha fatto sapere nella tarda mattinata di oggi che la questione "Vallonia" è stata risolta, pur tuttavia l'incontro programmato di oggi con il premier canadese Trudeau è saltato.
Le ragioni che hanno inizialmente spinto questa piccola regione belga a ridosso delle Fiandre ad opporsi e scatenare un cortocircuito internazionale sono da ricercarsi nelle sua specifica richiesta di rivedere, peraltro nota e discussa da tempo, una norma che recita "la possibilità da parte degli investitori stranieri di rivalersi sui governi in caso si sentano discriminati o abbiano subito dei danni", tutto ciòavverrebbeattraverso un tribunale extragiudiziale in cui solo le imprese potranno citare in giudizio la controparte statale,non costituendo infatti la possibilità che gli stati nazionali facciano altrettanto, creando di fatto una sorta di impunità di diritto delle imprese Canadesi. Nonostante le perplessità comunque, la Vallonia, attraverso il suo Premier Paul Magnette, ha fatto sapere che non si andrà oltre con l'opposizione, permettendo quindi la ratifica dell'accordo a data comunque da definirsi.
Una considerazione certamente da questa vicenda appare chiara, soprattutto alla luce del'altro grande accordo commerciale, il TTIP.
Ancora l'Unione europea non è riuscita ad organizzare un sistema armonioso di decisioni, sia per la complessità dei soggetti in campo sia per la scarsa integrazione dei singoli stati nelle decisioni comunitaria che negli ultimi tempi hanno portato all'uscita della Gran Bretagna.
La posizione della Vallonia, a prescindere dagli sviluppi futuri, lascerà comunque un'ombra, perché il rilievo posto dai belgi è ancora da dirimere nella sostanza, nonostante il trattato, e si dovrà vedere poi nei casi specifici come la giurisprudenza internazionale gestirà eventuali conflitti tra Multinazionali e Stati sovrani