Lo stesso identico prodotto può finire sugli scaffali dei supermercati con confezioni e marchi differenti, ma sopratutto con notevoli differenze di prezzo. Questo perché molte aziende confezionano e vendono con il proprio brand merci prodotte da altre aziende, che producono a livello industriale e vendono all'ingrosso ad altre aziendeche poi venderanno la merce con il proprio marchio e le proprie strategie di marketing. Può capitare che lo stesso succo di frutta, un concentrato di pomodoro o altri prodotti siano acquistati dallo stesso stabilimento da due aziende diverse, una delle quali però investe forti somme in pubblicità e sceglie un packaging più accattivante e costoso - aspetti che inevitabilmente si ripercuotono sui prezzi - mentre l'altra azienda anziché puntare sulla pubblicità e sul brand accattivante, cerca di contenere i costi e puntare sul prezzo più basso.
Si tratta di strategie commerciali che sono ampiamente diffuse.
Dal punto di vista legale è tutto regolare
E' normale e ammissibile che lo stesso identico prodotto possa essere commercializzato con differenze di prezzo che talvolta arrivano al 70%? Assolutamente si, visto che le etichette indicano chiaramente l'origine del prodotto, così come l'acquirente è consapevole del prezzo, e acquistarlo o meno è una libera scelta. Dal punto di vista giuridico nel momento in cui prendiamo un prodotto dagli scaffali e lo portiamo alle casse, abbiamo accettato le condizioni proposte dell'implicito "contratto" di vendita.
Occhio alle etichette dei prodotti
Per capire se due prodotti posti sul mercato con prezzi e confezioni diverse provengono dal medesimo stabilimento di produzione è necessario leggere le etichette, che oltre a dover riportare gli ingredienti contenuti e le informazioni nutrizionali, indicano anche lo stabilimento di produzione.
E così possiamo scoprire che merci vendute a prezzi più bassi nei supermercati o persino nei discount, provengono dagli stessi stabilimenti di altri prodotti, magari molto pubblicizzati e posti sul mercato con prezzi superiori.
Alcuni esempi di prodotti
In rete da anni circolano dei veri e propri elenchi di prodotti low cost prodotti in stabilimenti famosi, e poi venduti con il brand - per esempio - di catene di supermercati.
Il sito Guidaprodotti.com per esempio riporta che le fette biscottate vendute con marchio Coop sono prodotte dai famosi stabilimenti della Colussi, mentre l'olio extravergine Coop proviene dalla blasonata Monini. I wurstel della Conad sono prodotti dalla Beretta, mentre panettoni, pandori e colombe vendute con lo stesso marchio provengono dai famosi stabilimenti Bauli e Paluani.
I tortellini venduti a marchio Carrefour sono prodotti nientemeno che da Giovanni Rana, così come la pasta è della Garofalo. Questi sono solo alcuni esempi: iniziando a guardare le etichette dei prodotti presenti sugli scaffali dei supermercati, di sorprese ne troverete molte.