E' disponibile per i cittadini in stato economico svantaggiato, il bonus idrico, agevolazione sulla tariffa idrica, prevista dal decreto attuativo del Collegato Ambientale sulla tariffa sociale. Il bonus consiste nella fornitura di acqua gratis ai soggetti indigenti, ai quali, dunque, nel caso di morosità sarà garantita l'erogazione dell'acqua. Il quantitativo fornito, previsto dal decreto, è equivalente a 50 litri al giorno per ogni soggetto (10 litri in più della quantità minima di acqua stabilita dalle direttive dell'OMS, per garantire una vita umana dignitosa).
Requisiti di accesso al bonus acqua
I criteri generali di applicazione dell'agevolazione consistono in "condizioni di un documentato stato di disagio economico-sociale" e più precisamente, il bonus idrico è applicabile nel caso di reddito Isee non superiore a 7.500 euro che aumenta fino ai 20.000 euro per le famiglie con più di quattro figli a carico.
Altri requisiti previsti sono la residenza nel Comune in cui viene presentata la richiesta del bonus e che l'abitazione non appartenga alle categoria catastale A1, A/7 e A/9 (i regolamenti delle Regioni possono comunque prevedere requisiti specifici e variazioni ai valori di reddito indicati).
Sul bonus acqua si è espresso il Presidente della Commissione Ambiente al Senato Giuseppe Marinello, affermando che "tale agevolazione assicurerà la fruibilità del servizio idrico a tutti, con particolare cautela nei confronti di chi versa in una condizione economica difficile, garantendone la fornitura gratuita e vietandone la disalimentazione".
Le modalità di richiesta e i termini di scadenza
Per quanto riguarda le modalità e i termini di scadenza per la richiesta del bonus, si applicano le regole stabilite dalle singole Regioni, per cui si consiglia di richiedere informazioni agli uffici competenti (Urp e Servizi Sociali) o di visitare il sito internet del proprio Comune o della propria Regione.
Inoltre varie associazioni di consumatori hanno previsto incontri in 75 città d'Italia, per informare riguardo l'agevolazione.
Le varie problematiche del sistema idrico italiano
A fronte di un intervento positivo in merito ad una risorsa essenziale com'è quella dell'acqua, vi è purtroppo da considerare come permanga critica la situazione del sistema idrico italiano, una situazione che rileva arretratezza rispetto al contesto europeo e un divario nord-sud non indifferente.
Alberto Biancardi, membro del collegio dell’Autorità per l’Energia, ha infatti sottolineato che "per recuperare l’attuale insufficienza infrastrutturale maturata negli anni passati e per mettersi in regola con gli adempimenti comunitari, occorrono investimenti per oltre 20 miliardi di euro nei prossimi 5 anni".
Secondo i dati dell’Autorità per l’Energia, circa il 36 % degli acquedotti ha un'età variabile tra i 31 e i 50 anni mentre il 24% presenta un età superiore ai 50 anni. Inoltre in alcuni contesti vi è il rilevante problema dell’assenza o del cattivo funzionamento dei depuratori con il conseguente inquinamento delle falde acquifere e di fiumi, mare e laghi, a cui si aggiunge il danneggiamento agli ecosistemi.
Altro grave problema è poi la dispersione dell'acqua, causata da condotte idriche danneggiate, dispersione che secondo i dati forniti dal Consiglio Nazionale della Green Economy, si attesta in media tra il 30-40%, presentando valori ancora maggiori nel Sud Italia
Sanzioni da parte dell'Unione Europea
In questo difficile contesto, l'Unione Europea ha già comminato all'Italia tre multe per infrazioni inerenti alle reti idriche, per un ammontare di 476 milioni di euro l'anno. Nel quadro degli interventi già attuati negli ultimi mesi e degli interventi previsti per l'anno 2017, il problema principale sui cui incidere resta quello della carenza di investimenti.