Piazza Affari nel segno dell'incertezza nell'ultima seduta prima del Referendum costituzionale di domenica 4 dicembre. Prudenza su tutti i fronti aspettando l'esito del voto. Basti pensare che il Ftse Mib milanese ha chiuso a -0,07 per cento. Hanno chiuso in ribasso, tra i principali titoli, Mps - 5,4 per cento, a 19,5 euro, e Ubi, che cede il 4,7. Ad appesantire la situazione le banche, in particolare le Popolari, proprio nel giorno dello stop del Consiglio di Stato alla circolare della Banca d'Italia per l'attuazione della riforma e delle regole per il recesso.

Alcuni dati indicativi: Popolare di Sondrio -3,6, Bper -2, Banco popolare -0,6 e Bpm -0,3. In vetta al listino Mediaset, dopo un lungo periodo di debolezza, in rialzo del 3,5 per cento, a 2,37 euro.

Popolari, Consiglio di Stato sospende l’iter della riforma

Tornando alla decisione del Consiglio di Stato, sospesa in via cautelare la circolare della Banca d'Italia riguardante le misure attuative per la trasformazione delle banche popolari in società per azioni. La riforma varata dal Governo per gli istituti bancari risale al 2015. Rinviata a una prossima camera di consiglio la trattazione della questione, nel merito, dopo il pronunciamento della Corte costituzionale sulla legittimità della stessa riforma.

In particolare, lo stop è relativo alla possibilità, concessa alle banche, di limitare il rimborso delle azioni, anche in parte, su cui - in seguito alla trasformazione in Spa - viene esercitato il diritto di recesso. Wall street cauta dopo i dati sul mercato del lavoro americano. Registrato un inatteso calo del tasso di disoccupazione, dal 4,9 al 4,6 per cento, negli Stati Uniti d'America.

Inoltre, lo Spread tra Btp e Bund ha chiuso in calo a 161 punti, dopo i 168 del giorno precedente. Rendimento del titolo decennale italiano a 1,89 per cento. Sul mercato dei cambi, euro a 1,0668 dollari, quasi stabile rispetto a 1,0661 di giovedì, e 121,44 yen. Decisamente più caro il prezzo del petrolio: future gennaio sul Wti +0,57 a 51,35 dollari al barile, la consegna febbraio sul Brent segna +0,41 a 54,16 dollari.

Si voterà domenica dalle 7 alle 23, scrutini subito dopo

Quello di domenica sarà il terzo Referendum costituzionale della storia della Repubblica italiana, dopo quelli del 2001 e del 2006. Complessivamente il settantaduesimo quesito sottoposto agli elettori. Le operazioni di voto si terranno dalle ore 7 alle 23. Gli scrutini saranno avviati subito dopo. Contemporaneamente si svolgerà anche lo scrutinio delle schede votate per posta all’estero. Il corpo elettorale è pari a 46 milioni, 714 mila e 950 elettori, di cui 22 milioni, 465 mila e 280 maschi e 24 milioni, 249 mila e 670 femmine. Vanno aggiunti gli elettori aventi diritto al voto per corrispondenza all’estero, circa 4 milioni. Gli elettori residenti nel territorio nazionale, per esercitare il diritto di voto dovranno esibire, oltre a un documento d'identità, la tessera elettorale personale a carattere permanente.

Per la validità del referendum costituzionale confermativo, a differenza dell'abrogativo, non è previsto dalla legge un quorum: l'esito è valido indipendentemente dalla percentuale di partecipazione degli elettori.