Volete che la vostra pensione non venga tassata? Volete godere dei vantaggi di una vita meno dispendiosa e più agiata? È facile, basta ottenere lo status di "residente non abituale" in Portogallo dopo avervi soggiornato per più di 183 giorni e, per i successivi 10 anni, la vostra pensione sarà detassata al 100%, grazie allo sconto fiscale che il governo portoghese pratica ai pensionati europei. Anche se, ormai, non costituisce più una novità, il fenomeno dei pensionati italiani che cambiano residenza, scegliendo Lisbona ed altri centri in Portogallo, si sta diffondendo sempre di più.

Defiscalizzazione piena

I vantaggi non sono solo quelli relativi alla completa defiscalizzazione delle tasse erariali, ma c'è di più. In primo luogo, la qualità della vita non è dissimile da quella italiana. Cibo buono a poco prezzo, affitti molto contenuti, aria e clima buoni sono solo alcuni dei vantaggi di cui si può godere in Portogallo. Se poi aggiungiamo la facilità di imparare la lingua, le abitudini molto simili alle nostre, la stessa religione praticata e la possibilità di poter scegliere tante soluzioni per le vacanze in qualsiasi periodo dell'anno, avremo un quadro completo, e la spiegazione della fuga dei pensionati italiani verso il paese lusitano.

D'altronde, il numero degli anziani che "scappano" dal nostro Paese per scegliere nazioni in grado di offrire condizioni fiscali migliori è raddoppiato dal 2010 al 2015, passando da 2.553 a 5.345.

Si calcola che nel 2016 il numero abbia raggiunto quasi i 7.000 pensionati e di questi, il 50% sceglie proprio il Portogallo come nuova meta residenziale.

Il Portogallo ci guadagna 2 miliardi l'anno

In Portogallo il fenomeno è nato con il decreto legge 249/2009, che ha introdotto un nuovo regime fiscale che prevede la figura giuridica del "residente non abituale", offrendo ai pensionati la possibilità di una detassazione della propria pensione per 10 anni.

In altre parole, un cittadino italiano che ha una pensione media, guadagna almeno 10/15.000 euro in più all'anno, somma che reinveste sulle località turistiche del Portogallo. Lisbona, il centro di maggior rilievo, conta almeno 50.000 aderenti che fanno crescere sensibilmente l'economia portoghese, con 2 miliardi di euro annuali.

Chi ci rimette? Lo Stato italiano, naturalmente, che vede sfumare all'estero gli introiti erariali e i consumi per beni e servizi. Insomma, se non cambiano le regole e, soprattutto, se i nostri governanti non danno un taglio alla dura oppressione fiscale, l'italia fra un decennio, oltre a subire la fuga dei giovani cervelli, non sarà più nemmeno un "paese per vecchi", come spesso ci ricorda l'Istat.