Chi esercita la professione di avvocato, o magari chi vorrebbe esercitarla, sa bene che uno dei costi che pesano maggiormente nel bilancio mensile è rappresentato dalla cosiddetta Cassa Forense, vale a dire il sistema previdenziale specifico, per l'appunto, per i legali.
Da oggi, presso il Tribunale di Catania, è possibile firmare una petizione, rivolta agli organi amministrativi della suddetta Cassa, finalizzata a chiedere un abbassamento dei costi.
Infatti, chiunque risulti iscritto all'albo degli avvocati deve versare un contributo annuale alla Cassa Forense, pari a circa 3.800 euro per arrivare ad una pensione di poco meno di 400 euro, dopo 35 anni di esercizio della professione.
Questo, infatti, è quanto risulta dalla simulazione effettuata dagli stessi avvocati.
Cosa chiede la petizione
Nella petizione, lanciata dall'avvocato catanese Goffredo D'Antona, vengono anche denunciati gli esorbitanti costi legati all'amministrazione della Cassa Forense, quasi 3 milioni di euro. Viene fatto l'esempio degli emolumenti di presidente e vicepresidente: 73 mila euro annui per il primo, 56 mila per il secondo. Senza contare i gettoni di presenza, pari a circa 400 euro.
Nel testo della petizione viene chiesto che, anche in funzione della "crisi dell'avvocatura" che colpisce la petizione, vengano ripensati i meccanismi che tutelano a livello previdenziale il settore legale che, al giorno d'oggi, rappresentano invece un forte limite all'accesso alla professione – ad esempio – dei giovani avvocati che, comunque, per i primi anni mantengono un regime agevolato.
La crisi dell'avvocatura
D'altronde, non sono rari le "grida d'aiuto" lanciati dal mondo dell'avvocatura, nelle sue varie composizioni. La stessa Cassa Forense ha da poco rilasciato un documento in cui è dato leggere che ben 8000 avvocati abbiano smessi di esercitare la professione. Secondo un'indagine del Censis, tra i motivi che spingerebbero all'abbandono del mondo forense ci sarebbe la perdita di prestigio del ruolo di avvocato, oltre che il grandissimo numero di "concorrenti" all'interno di un mercato che non sembra offrire possibilità a tutto.
Tale condizione non può che riverberarsi soprattutto sui giovani avvocati che, al termine di un percorso formativo lungo ed oneroso, non riescono validamente a collocarsi. Un altro grande problema delle giovani generazioni.