L'export dell'italia torna a correre e nel 2016 incassa un avanzo record di 51,6 miliardi di euro, 9,5 miliardi in più del 2015. Il totale delle esportazioni italiane è stato infatti di 417 miliardi, in crescita dell'1,1% rispetto all'anno precedente, mentre le importazioni sono scese dell'1,4% a 365,4 miliardi. E vista l'ultima parte dell'anno c'è da essere ottimisti. I dati di dicembre 2016, che avevano già segnalato un +6,6% della produzione industriale, evidenziano anche l'ottimo andamento delle vendite all'estero: secondo l'Istat, le esportazioni sono cresciute del 5,7%, toccando i 5,6 miliardi, con un incremento ancora maggiore se corretto per giorni lavorativi (+8,5%).

Numeri importanti, perché “confermano un export italiano in ripresa nell'ultima parte del 2016, in un anno particolarmente difficile per gli scambi a livello globale”, ha sottolineato il sottosegretario allo Sviluppo economico, Ivan Scalfarotto.

Export: chi vince nel Made in Italy

Nel 2016, rispetto al 2015, l'Istat segnala la forte crescita delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+6,8%), autoveicoli (+6,3%), altri mezzi di trasporto (+4,6%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+4,2%). Quest'ultimo settore con 38,4 miliardi ha messo a segno un grande risultato: “Il record fatto segnare sulle tavole straniere è significativo delle grandi potenzialità dell’agroalimentare italiano, che traina la ripresa dell’intero Made in Italy”, ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo.

E l’andamento sui mercati internazionali potrebbe migliorare, se venisse esercitata una tutela più efficace dei prodotti italiani contro la cosiddetta agropirateria internazionale; sempre secondo Moncalvo, fattura oltre 60 miliardi di euro, "utilizzando impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che richiamano l’Italia per prodotti taroccati”.

All’estero, infatti, sono falsi quasi due prodotti alimentari di tipo italiano su tre, a partire dai formaggi a denominazione di origine Dop, come Parmigiano Reggiano e Grana Padano.

Export: chi compra italiano

Oltre all'agroalimentare, ha sostenuto Scalfarotto, nel complesso l’export si conferma la componente più dinamica della nostra economia, dai settori a medio-alta tecnologia alla moda.

Ma dov'è cresciuto di più il Made in Italy nel 2016? I mercati che hanno aumentato le importazioni di prodotti italiani sono stati soprattutto il Giappone (+9,6%), la Cina e la Repubblica Ceca a pari merito (+6,4%), la Spagna (+6,1%) e la Germania (+3,8%).