Scienze geologiche è, per chi non lo sapesse, in termini semplici, lo studio della Terra e di tutti processi che la riguardano. Oggi è importante perché permette un'accurata pianificazione territoriale, individuando risorse naturali di qualsivoglia genere (ad esempio minerali, idrocarburi, risorse idriche), pericoli e mutamenti del clima e dell' ambiente. Anche la Gazzetta Ufficiale promuove tale studio. E' del 20 gennaio 2017 la notizia dell' approvazione della legge a tre articoli a favore della formazione e della ricerca nell' ambito delle scienze geologiche.

Secondo il primo articolo dell' atto ufficiale verranno stanziati, già dal 2017, 150.000 euro dal Fondo per il finanziamento ordinario delle università statali, per invogliare l'iscrizione degli studenti ai corsi di laurea della classe L-34 (scienze geologiche) e ai corsi di laurea specialistica classi LM-74 (scienze e tecnologie geologiche) e LM-79 (scienze geofisiche). Denaro cumulabile attraverso borse di studio. Il secondo articolo riferisce inoltre che, già per il 2016, l' 1% del Fondo per la prevenzione del rischio sismico verrà reso disponibile alle università e agli enti pubblici di ricerca, finanziando così l' acquisto della strumentazione necessaria per attività di ricerca con lo scopo di prevedere e prevenire rischi geologici.

Ciò avverrà attraverso appositi bandi pubblici e ovviamente i fondi per il 2016 verranno utilizzati nel 2017 con bandi emanati nel primo trimestre dell' anno. Il secondo comma del medesimo articolo afferma, invece, che il ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare (sentito il MIUR) autorizza la spesa di un milione di euro per il 2016, di due milioni di euro per il 2017, e altri due per il 2018.

Denaro destinato ai progetti delle università e degli enti pubblici con l'obiettivo di ridurre i rischi geologici. L' atto termina con un'aggiunta alla legge 30 dicembre 2010, n. 240. Tale addizione riguarda l' organizzazione dei dipartimenti universitari: porta a 20 il numero di tutti i professori e ricercatori (di ruolo e a tempo determinato) che spetta ad un dipartimento, nel caso in cui gli essi costituiscano almeno l'80 di tutti i professori, di una stessa area disciplinare.