Del passaggio al mercato libero per quanto riguarda le forniture di gas ed energia tanto si è discusso nei mesi passati, ma ad oggi, tuttavia, molte sono le trattative sul tavolo delle negoziazioni che aspettano di essere esaminate dai rappresentanti delle Istituzioni. Diversi sono stati i fornitori di gas ed energia che negli ultimi mesi si sono fatti promotori di nuove condizioni contrattuali per luce e gas che garantissero il passaggio al mercato libero in vista della fine della Maggior tutela (la fornitura di energia a prezzi stabiliti dall’Authority).
Una novità questa che avrebbe visto la propria attuazione nel 2018 ma che, allo stato attuale delle cose, rischia di essere posticipata ulteriormente.
L'apertura al mercato libero prevista nel 2018 e infatti stata spostata al primo luglio 2019 dal ddl Concorrenza che andrà al Senato mercoledì prossimo. Una decisione questa che, come ha spiegato più volte il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda, mira a tutelare i consumatori assicurando loro tutte le garanzie e nessun aumento del prezzo. Ad oggi però le associazioni dei consumatori, pur tirando un sospiro di sollievo, si dichiarano comunque insoddisfatte, poiché avrebbero preferito il mantenimento del mercato tutelato non solo per un anno in più.
Come sappiamo, infatti, con la Maggior Tutela il prezzo dell’elettricità e del gas viene stabilito ogni 3 mesi dall’Autorità dell’energia, mentre dal 2019 esisterà solo il mercato libero e i consumatori dovranno scegliere l'operatore con cui attivare la fornitura di gas ed energia. Ricordiamo anche che per favorire l'ingresso del mercato libero e proiettare i consumatori verso questa nuova dimensione, l’Autorità per l’energia ha lanciato nel gennaio scorso la "Tutela simile", una nuova misura pensata appositamente per le famiglie e le piccole imprese che mira principalmente a salvaguardare quest'ultime da possibili aumenti delle bollette (di luce e gas).
Che cos'è la Tutela simile? E come salvaguarda il consumatore dall'aumento delle bollette?
Si tratta di un titologia di contratto non rinnovabile - disciplinante la fornitura di elettricità nello specifico - che dura 12 mesi e che può essere stipulato solo via web (collegandosi al sito portaletutelasimile.it). Una volta venuti meno i vincoli contrattuali (e quindi a contratto scaduto) il cliente può allora decidere se tornare in maggior tutela o se cambiare oppure rimanere con lo stesso fornitore. Un espediente questo che può far risparmiare dai 10 ai 115 euro a bolletta.