Il modello isee è quello che un numero ingente di famiglie utilizza per le prestazioni assistenziali, i bonus e tanti altri servizi. Tanto per rendere l’idea, l’ISEE è quello che si utilizza per richiedere il Bonus Bebè, le esenzioni del ticket sanitario, i sussidi dei comuni per gli indigenti e così via. Evidente l’importanza che il documento ha per le fasce più deboli di cittadini. La riforma dell’ISEE, a partire dal 2015 ne ha inasprito le regole, soprattutto per quanto riguarda la documentazione da produrre. Un inasprimento che in primo luogo ha causato disagi e difficoltà maggiori per i cittadini.

Difficoltà aumentate però anche per i CAF, i Centri di Assistenza Fiscale a cui si rivolgono le famiglie per ottenere il certificato. Proprio questi aumenti di difficoltà, di documentazione e di responsabilità è al centro di una specie di querelle tra CAF e Ministero del Lavoro, oltre che con l’Inps. La Consulta dei CAF minaccia di sospendere il servizio ISEE dal prossimo 15 maggio.

Il problema della convenzione

I cittadini, in sede di richiesta dell’ISEE, devono presentare ai CAF i documenti relativi ai redditi percepiti dal proprio nucleo familiare, quindi 730, modello Unico, CU e così via. Sempre per ciascun componente, sono necessarie le visure catastali a prova delle proprietà immobiliari, le copie dei buoni fruttiferi e di altri certificati di deposito bancario o postale, i certificati degli istituti di credito relativi alle giacenze medie ed ai saldi dei conti correnti e libretti di risparmio e le copie dei libretti di circolazione di tutti gli autoveicoli e motoveicoli intestati.

Una mole di documenti, in alcuni casi molto numerosi, soprattutto in relazione che essendo un servizio destinato sovente a soggetti in difficoltà, risulta gratuito. Gli ISEE sono rimborsati ai Centri, da parte dello Stato tramite convenzione che risulta scaduta il 31 dicembre 2016. Il Ministero del Lavoro, in solido con l’INPS, lo scorso dicembre aveva assunto l’impegno di predisporre una nuova convenzione, soprattutto alla luce delle sopraggiunte difficoltà in sede di compilazione ed erogazione del servizio.

Una convenzione che ancora oggi non è stata messa a punto. Nel frattempo, i CAF, in questi primi 4 mesi del 2017, hanno continuato ad offrire il servizio in ogni parte dello stivale. Le statistiche non mentono ed il numero di ISEE erogati dall’inizio dell’anno è pari a 2,5 milioni, con un netto aumento rispetto allo scorso anno (il 25% in più).

Si blocca il servizio?

La Consulta dei CAF, in un comunicato stampa sposa i dati dell’INPS in materia ISEE ed in previsione per il 2017. A fine anno infatti, l’INPS conta di emettere oltre 6,5 milioni di ISEE per altrettante famiglie, cioè un terzo della popolazione. Per i CAF, il lavoro svolto da inizio anno ha avuto un costo di oltre 50 milioni di euro, calcolato in base ad una media di 30 minuti di lavoro per dichiarazione, cioè 160 mila giornate di lavoro, che diventerebbero, secondo i dati dell’INPS, oltre 400mila a fine anno. Il comunicato stampa dei rappresentanti dei Centri di Assistenza, conferma come, vista l’indisponibilità attuale di INPS e Ministero, a valutare le richieste dei Centri e di stabilire una nuova convenzione, bloccherà il servizio e come sempre, a pagare saranno i cittadini.

Dal prossimo 15 maggio, in tutta Italia, i CAF non assisteranno più i cittadini nella compilazione della DSU e quindi nell’erogazione del relativo certificato ISEE. Il blocco sarà preceduto da una adeguata comunicazione informativa, sempre nell’interesse dei cittadini che devono essere avvisati preventivamente di questa situazione.