Nuovi progetti per il futuro, sarà un 2021 di rinascita e di guadagno o per lo meno queste sono le prospettive. 5500 gli esuberi nel gruppo Monte dei Paschi di Siena previsti nel piano quadriennale 2017-2021. 4800 degli esuberi saranno effettutati con il piano di solidarietà, questa forse la notizia migliore. Se ora ci sono ben 2000 filiali fino al 2021 ne saranno chiuse ben 600 per arrivare ad un totale di 1400. Il Roe (indicatore della reditività) supererà 1,2 miliardi, questa la meta da raggiungere in questi quattro anni, pari al 10,7%. Un vero e proprio rilancio commerciale e del business che punterà tutte le sue carte su clienti Retail e Small Business attuando un modello più semplificato caratterizzato da un'elevata digitalizzazione.
A meno di seicento milioni di euro ammonteranno le spese quindi con una forte discesa del 26%. Le nuove assunzioni saranno circa 500 non di più.
Chiari i piani di "riedificazione" quindi, un progetto ambizioso e soprattutto ben definito, studiato sotto ogni punto e con prospettive di valore. Serietà e determinazione saranno i condimenti giusti per raggiungere la meta prevista. Dati impressionanti e che stupiscono già per dare la carica e salvare il possibile.
La luce in fondo al tunnel
Il fondo di 20 miliardi di euro approvato dal Parlamento nel dicembre scorso è stato ovviamente il punto di partenza per poter pensare ad una vera e propria ripartenza. Padoan (ministro dell'Economia) lo aveva detto "La Montepaschi di Siena sarà la prima a beneficiare" ma tuttavia è un fondo che avrà anche altri obiettivi.
Un fondo importante e di valore, ogni banca qualora avesse bisogno dovrebbe far richiesta per poi valutare se possibile stanziarne parte del fondo.
La Montepaschi non poteva non ripartire, troppi gli interessi in ballo e troppe le persone coinvolte per lasciar affonfare questo "Titanic". Certo una situazione non facile, non facile da gestire né da riorganizzare ma qualcuno doveva pur farlo, d'altronde star fermi a guardare non ha mai giovato, in nessun campo.
Ovviamente tra risparmiatori e azionisti, gli azionisti hanno perso davvero tanto, svalutate le azioni e quasi costretti alla vendita. La Montepaschi è ferita ma non è ancora morta, un leone che tornerà a combattere e ne siamo sicuri. Una situazione che con il passare del tempo migliorerà, una nuova scommessa fatta anche dallo stato italiano che è prontamente intervenuto nella vicenda. Sono tempi duri ma si ritornerà grandi.