In crescita vertiginosa risulta essere il debito pubblico, aumentato di 2,2 miliardi rispetto al mese precedente: questi dati son stati rivelati da Banca d'Italia, secondo la quale il rendiconto del debito del mese di giugno è ammontato a 2.281,4 miliardi di euro.
Quali son state le conseguenze della crisi finanziaria?
L'incremento ha messo in luce il fabbisogno delle pubbliche amministrazioni, pari a 8.4 miliardi di euro, che ha portato ad una disponibilità limitata del Tesoro.
Secondo i dati rivelati da Banca d'Italia, le amministrazioni centrali registrano un aumento del debito pari a 4 miliardi; a questo dato si contrappone quello che invece riguarda le amministrazioni locali: per gli organi statali periferici, si registra una diminuzione del debito di circa 1.9 miliardi, mente per gli enti di previdenza il numero resterebbe sostanzialmente invariato.
Secondo quanto dichiarato dall' Istituzione di diritto pubblico, la causa dell'incremento del debito potrebbe essere il risultato dell'effetto complessivo di scarti, di premi, della valutazione di titoli indicizzati all' inflazione e della variazione del tasso di cambio o del rimborso.
Entrate tributarie forte calo
Anche le entrate tributarie hanno subito un calo rispetto agli anni precedenti: i dati rivelano che nel mese di giugno sono ammontate a 31,6 miliardi - inferiori rispetto a quanto dichiarato nel giugno 2016 , in cui si contavano circa 13.5 miliardi di euro.
Nei primi mesi del 2017, le entrate contavano circa 186.0 miliardi di euro e, rispetto agli stessi mesi dell anno precedente, risulterebbe una diminuzione pari al 58%.
Studiosi ed economisti ritengono che buona parte del calo delle entrate potrebbe essere imputabile alle scadenze di pagamento posticipate per alcune imposte.
Una crisi, questa, che sembra accennare ad un peggioramento rispetto a quanto stimato negli anni precedenti e che comporterebbe un malessere che andrebbe a discapito degli enti pubblici, centrali e periferici, dell' amministrazione statale che versa in uno stato di sofferenza dovuto alla limitazione della disponibilità del Tesoro, essenziale per il funzionamento degli enti statuali che hanno come obiettivo primario quello di rispondere al benessere dell'utenza cittadina cercando di assolvere a richieste specifiche della collettività poichè la moneta è il motore più funzionale di una società