Permasteelisa marchio italiano delle costruzioni di Treviso e leader mondiale nel settore della progettazione, gestione progetti, produzione e installazione di involucri architettonici per interni, creata da Massimo Colomban, da settembre ex assessore alle partecipate del Comune di Roma, è stata acquistata dal gruppo cinese Grandland per la ragguardevole cifra di 467 milioni di euro. A vendere è stata la multinazionale giapponese Lixil Corporation che aveva acquistato l'azienda italiana nel 2011.
In effetti, si tratta dell'ultimo acquisto, in ordine di tempo, di una lunga serie che ha visto le aziende "made in China" protagoniste di una campagna di acquisizioni non solo nella vecchia Europa, ma anche nella più giovane America, particolarmente negli Stati Uniti.
E che non sembra intenzionata a finire, viste le recenti rivelazioni su un forte interessamento del gruppo Great Wall, leader dei Suv in Cina, per la nostra FCA.
La campagna acquisti cinese continuerà
Se si prendono in considerazione gli ultimi 15 anni le acquisizioni di aziende straniere da parte cinese sono state, letteralmente, migliaia. Come fa notare anche Il Sole24ore nella sua edizione online l'indice "China deal watch" curato da Bloomberg ormai prende in considerazione solo le acquisizioni superiori ai 100 milioni di dollari.
Questo porta tutti gli esperti a ritenere che la campagna acquisti cinese continuerà. Anche se, probabilmente, non con la stessa effervescenza fin qui dimostrata.
Ad oggi, infatti, le grandi compagnie cinesi, come il colosso Dalian Wanda o anche il fondo finanziario Fosun, hanno speso qualcosa come 170 miliardi di dollari.
Aziende cinesi hanno importanti partecipazioni nella catena Hilton Hotel o anche nel gruppo bancario Deutsche Bank. Il fondo finanziario Fosun è proprietario del Club Med e del Cirque du Soleil.
E questo nonostante i manager di vertice di queste aziende siano stati implicati in grossi scandali finanziari. Per fare solo un esempio il boss del fondo Fonsun nel 2015 è stato arrestato e poi rilasciato.
La nuova strategia cinese
Nonostante nella prima metà di quest'anno le operazioni di acquisizione o fusione siano crollate di circa il 50% e a dispetto delle azioni intraprese dalla "China banking regulatory commission" sia verso big come Dalian Wanda, ma anche su operazioni più recenti come quelle che hanno interessato il Milan e l'Inter, la marcia cinese non si arresta.
Secondo quanto stima la società di consulenza finanziaria britannica Linklaters gli investimenti cinesi all'estero raggiungeranno nel prossimo decennio i 1500 miliardi di dollari in valore assoluto, con una crescita del 70% rispetto al periodo 2007 - 2016. Solo che questa volta saranno investimenti mirati in settori strategici per la politica cinese. I settori che ne saranno maggiormente interessati dovrebbero essere l'agricoltura, l'industria, le infrastrutture, le alte tecnologie, l'energia e le materie prime.
I recenti incontri anche con il nostro Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e le acqusizioni di leader di mercato come Permasteelisa rientrano in questa ottica. La nuova strategia cinese è ben riassunta da una frase di Wang Jianlin, il patron di Dalian Wanda, "se le aziende non diventano globali, la Cina non diventa potente".