Dal 1° Luglio 2017 Equitalia è andata in pensione, lasciando il posto a "Agenzia delle Entrate-Riscossione", nuovo ente di riscossione delle cartelle esattoriali. L'annuncio della chiusura di Equitalia, accusata da più parti di svolgere il proprio compito con modalità definite vessatorie, aveva fatto tirare un respiro di sollievo a quanti hanno dei conti in sospeso con il fisco, ma il nuovo ente non ha perduto le prerogative del precedente, e anzi dispone persino di maggiori poteri nei confronti di chi non paga le cartelle esattoriali: vediamo cosa è cambiato.

Cartelle esattoriali non pagate, ecco cosa cambia

Un contribuente viene considerato insolvente quando non provvede al pagamento della cartella esattoriale entro 2 mesi dal momento in cui la stessa gli viene notificata. Il provvedimento numero 0134363/2017 dell’Agenzia delle Entrate chiarisce che la cartella notificata al contribuente ha valore di intimazione ad effettuare il pagamento delle somme richieste, e se viene avanzata richiesta di pagare a rate l'intimazione è da ritenere valida per tutte le rate previste. Dopo tale periodo di tempo l'Agenzia delle Entrate Riscossione ha la facoltà di acquisire le informazioni circa l'eventuale reddito e patrimonio del contribuente insolvente, e di assumere vari provvedimenti.

Dal fermo amministrativo all'ipoteca

Una volta che un contribuente viene ritenuto insolvente l'ente può disporre il fermo amministrativo dei mezzi a motori - veicoli, ma anche eventuali barche o aeromobili - intestati al debitore, nonché l'iscrizione a ipoteca di eventuali beni immobili ed il pignoramento di eventuali crediti come stipendio, emolumenti di varia natura, fatture, parcelle, titoli di stato, ed infine eventuali soldi depositati in conti bancari.

Da questo punto di vista il nuovo ente ha maggiori poteri rispetto al precedente, oltre al fatto che l'esecuzione dei provvedimenti risulta più veloce.

La clausola che informa del possibile pignoramento diretto del conto

La novità più significativa del passaggio di consegne tra Equitalia ed il nuovo ente sta nel fatto che le nuove cartelle contengono una clausola che mette in guardia il contribuente circa il rischio di vedersi pignorare il conto in caso di insolvenza.

Pignoramento che avviene in tempi più rapidi rispetto al passato, dal momento che Equitalia non aveva accesso alla banca dati dell’Anagrafe tributaria e a quella dell’Inps, e doveva sottostare a procedure che prevedevano tempi maggiori.