Era attesa con molta trepidazione la presentazione della nuova legge di bilancio, anche e soprattutto per capire se la mozione proposta dall'onorevole Alessia Morani, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera, sarebbe stata accolta. Dalle prime notizie, come riportato da "La Stampa" nella sezione economia, pare che invece il tanto atteso stop per legge alla pratica della fatturazione delle bollette a 28 giorni non ci sia stato. Cosa succede adesso? Quali altre iniziative sono state prese? Come possono difendersi i consumatori? Vediamolo insieme.

La proposta dell'onorevole Morani nella legge di bilancio 2018

Solo pochi giorni fa, e precisamente il 12 ottobre scorso, era stata data la notizia di un'iniziativa a firma del vicepresidente del gruppo Pd alla Camera, Alessia Morani. La deputata aveva infatti depositato una proposta di legge che sembrava sarebbe stata inserita nella nuova legge di bilancio 2018. Di cosa parlava la proposta? Di bloccare la pratica della fatturazione a 28 giorni degli operatori di Telefonia fissa e pay tv. La proposta aveva ricevuto grande attenzione da parte dei consumatori italiani, che oramai da tempo si vedono costretti a pagare 13 mesi all'anno per i propri contratti telefonici e di pay tv, a fronte dei normali 12.

Anche le associazioni a difesa dei consumatori avevano accolto la proposta di legge con entusiasmo. Il presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, aveva lodato l'iniziativa augurandosi però che il parlamento l'approvasse con la stessa solerzia. L'onorevole Angela Finocchiaro, secondo Adnkronos, aveva assicurato che così sarebbe stato.

Invece per ora sembra non esservene traccia. Nonostante ciò ci sono già molte iniziative a tutela dei consumatori, che indicano chiaramente come ricorrere e chiedere i rimborsi.

Carlo Calenda: forse nella prossima versione della legge di bilancio 2018 ci sarà lo stop

A dirlo il ministro dell'economia in persona, che ha definito inaccettabile la questione delle "bollette corte". Anche se nella presentazione della legge di bilancio 2018 non si parla della questione, il ministro sollecita un intervento urgentissimo, anche nelle successive versioni che di solito si fanno della legge stessa. Infatti, interrogato sull'esistenza di un emendamento alla legge, Calenda fa intendere che la soluzione più rapida sarebbe proprio la modifica del testo della manovra e del decreto relativo. Staremo a vedere, anche se le iniziative per tutelare i consumatori esistono già e sono molto concrete.

AgCom e Codacons sul piede di guerra

Angelo Marcello Cardani è il presidente dell’Authority, cioè dell'autorità a tutela delle telecomunicazioni, o AgCom. Dal profilo twitter e dai canali ufficiali l'autorità segue attentamente la vicenda, essendo proprio la promotrice della delibera che a marzo 2017 vietava la fatturazione a 28 giorni.

E proprio Cardani infatti afferma di "aver fatto tutto quello che dovevamo e potevamo fare". Definisce inoltre "illegittimo il comportamento degli operatori", e si chiede cosa aspetti il governo ad elevare una maxi multa. Infine si augura che Calenda stia dalla parte dei consumatori e spinga per inserire l'emendamento nella legge di bilancio. Il prossimo febbraio è attesa la decisione del Tar al quale i gestori si sono rivolti proprio contro la delibera dell'AgCom, la 121/17/CONS. Naturalmente seguiremo attentamente le cose.

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