La Legge di Bilancio 2018 ha dato il via, ufficialmente, al, cosiddetto, switch off del digitale terrestre stabilendo anche una precisa deadline cioè il 30 giugno 2022. Entro questa data, infatti, dovranno essere cambiati circa 40 milioni di televisori italiani. Infatti, a partire dal 1 luglio 2022 il digitale terrestre verrà soppiantato da una nuova tecnologia, maggiormente performante, denominata DVB - T2.
La modifica nella Legge di Bilancio 2018
Tra i 120 articoli che compongono la Legge di Bilancio 2018, che ha iniziato il suo lento iter parlamentare proprio oggi, ce ne è uno, esattamente l'articolo 89 che prevede il passaggio alla nuova tecnologia DVB - T2 a partire dal 1 luglio 2022.
Il testo dell'articolo che è rubricato "Uso efficiente dello spettro e transizione alla tecnologia SG" è estremamente dettagliato e utilizza un linguaggio particolarmente tecnico, più adatto a degli addetti ai lavori che ad un pubblico più generale. Forse per questo non ha ancora ricevuto la dovuta attenzione. Ma i suoi effetti pratici si faranno sentire praticamente su ogni famiglia del Bel Paese.
Le motivazioni del passaggio alla nuova tecnologia
Entro il prossimo anno dovranno andare in porto le prime aste indette dal Governo per la famosa banda ultra larga del, cosiddetto, 5G. Di conseguenza, questo impatterà anche sulle frequenze televisive disponibili, che vedranno ridursi lo spazio a disposizione.
Questa riduzione sarà progressiva e graduale a partire dal 1 gennaio 2020 e fino, appunto, al 30 giugno 2022, ma sarà inesorabile. Anche i tempi contingentati, due anni e mezzo in tutto, dimostrano quanto il Governo tenga a questo passaggio, sopratutto in termini di potenziali introiti economici.
Le fasi della transizione alla nuova tecnologia
Come avvenuto anche nel caso precedente del passaggio dall'analogico al digitale terrestre, anche in questo caso la transizione sarà graduale e suddivisa per zone geografiche secondo un piano di lavoro stabilito direttamente dall'agcom entro, al massimo, il 31 maggio 2018. Senza voler entrare in eccessivi tecnicismi questo vuol dire, in pratica, che il passaggio alla nuova tecnologia renderà compatibili con la stessa solo i televisori venduti da quest'anno in poi.
Di conseguenza, tutti gli altri saranno obsoleti e gli italiani dovranno decidere se acquistare un nuovo televisore o, almeno, munirlo di un decoder compatibile. E probabilmente andranno riconfigurate anche le antenne satellitari.
Intanto il Governo, nella legge di Bilancio, ha iniziato inserendo già degli incentivi per l'acquisto dei decoder, ma tutto dipemde da come andrà l'asta per il 5G. Se l'incasso sarà quello previsto di 2 miliardi e mezzo di euro si prevede di stanziare circa 750 milioni per gli incentivi. Di questi, però, circa 600 milioni andranno alle imprese emittenti. Gli utenti finali avranno a disposizione, invece, circa 100 milioni in quattro tranche da 25 milioni partire, però, dal 2019. Stimando prudenzialmente l'aggiornamento di 10 milioni di tv si tratta di un incentivo di 25 euro a televisore per l'acquisto del decoder.