Con l’approvazione del decreto fiscale prende il via la rottamazione bis delle cartelle esattoriali. Dopo il successo della prima edizione del provvedimento, il Governo ha deciso di replicare l’operazione allo scopo di racimolare almeno 1,5 dei 5,1 miliardi di euro che saranno la base finanziaria, insieme ai 10 miliardi di spesa in deficit, sulla quale sarà strutturata la Legge di Bilancio 2018 di prossima presentazione. Buone notizie, quindi, per chi non ha potuto usufruire della rottamazione appena scaduta.
Chi potrà fare richiesta per la rottamazione bis delle cartelle esattoriali
Come ci si attendeva, il decreto fiscale approvato dal Consiglio dei Ministri contiene, tra i vari provvedimenti, la novità della rottamazione bis delle cartelle esattoriali quale principale misura per fare cassa. La riapertura dei termini di questo nuovo ‘condono fiscale’ riguarderà tutti i contribuenti che non sono riusciti a rientrare nei termini della prima rottamazione e tutti quelli che, pur avendo diritto alla cancellazione degli interessi sui debiti con Equitalia, non sono riusciti a pagare la prima rata di quanto dovuto, perdendo in questo modo il beneficio.
Via libera, quindi, alla rottamazione delle cartelle consegnate entro la fine del mese di settembre 2017, con la possibilità di saldare il debito in cinque rate da versare entro febbraio 2019 ed avendo abbuonati gli interessi.
Per chi invece, come dicevamo, ha già usufruito della precedente ‘definizione agevolata’ ma non ha pagato le rate in scadenza il 31 luglio e il 2 ottobre, ci sarà la possibilità di una proroga fino alla fine di novembre. Verrà inoltre concessa una nuova possibilità ai contribuenti che avevano stipulato con Equitalia piani di dilazione del debito ma che non erano stati ammessi alla rottamazione in quanto non in regola con il pagamento delle rate.
Nel decreto fiscale anche il nuovo prestito per Alitalia
La rottamazione bis delle cartelle esattoriali non è l’unico provvedimento per ‘fare cassa’ inserito nel decreto fiscale. Da segnalare, infatti, anche la riapertura dei termini per la sanatoria delle liti pendenti con il Fisco, che dovrebbe portare alle casse dello Stato un gruzzoletto di 250 milioni di euro.
Nello stesso documento varato dal Consiglio dei Ministri è stato inserito anche il rifinanziamento e la proroga del prestito ponte per Alitalia: si tratta di altri 300 milioni di euro che si aggiungono ai 600 precedentemente concessi e per i quali la scadenza per la restituzione è stata spostata da novembre 2017 a settembre 2018. Ossigeno per l’ex compagnia di bandiera, in attesa della definizione delle offerte per l’acquisto.
I provvedimenti contenuti del decreto fiscale dovranno ora essere recepiti nella Legge di Bilancio 2018 che il Governo si accinge ad inviare a Bruxelles per poi dare il via all’iter parlamentare per l’approvazione.