La bolletta del gas degli italiani è destinata a diventare sempre più cara con il passare del tempo. E' la conclusione a cui si arriva in base a quanto affermato dall'amministratore delegato dell'eni, Claudio Descalzi, intervenuto alla trasmissione radiofonica Circo Massimo su Radio Capital. Vediamo cosa ha detto Descalzi e, sopratutto, cosa possono aspettarsi i consumatori nell'immediato futuro.

Le dichiarazioni dell'amministratore dell'Eni

L'amministratore delegato dell'Eni, Claudio Descalzi è stato intervistato in merito all'incidente avvenuto in Austria, nella città di Baumgarten.

Il manager ha voluto precisare che, per il momento, Eni ha fatto da ammortizzatore, comprando gas dall'estero a prezzi più alti e rivendendolo sul mercato italiano ai prezzi attuali, subendo una perdita secca, Ma nel lungo periodo questo non sarebbe stato possibile ha chiosato. Descalzi ha fatto riferimento al problema della nostra atavica dipendenza energetica dalle risorse estere. E questo in quanto, ormai da oltre 20 anni, la nostra produzione nazionale non è stata più sviluppata. Descalzi ha ricordato come solo due decenni fa l'Itaia producesse circa 20 miliardi di metri cubi di gas. Ora, la produzione interna non arriva, secondo il manager dell'Eni, a 7 miliardi di metri cubi.

Questo ragionamento ha portato Descalzi a concludere che in breve tempo l'Italia sarà completamente dipendente dalle importazioni per soddisfare le sue esigenze di gas naturale.

Descalzi ha precisato che la nostra dipendenza da fonti esterne sarà pari al 100%. Questo, giocoforza, impatterà direttamente sulla bolletta del gas degli italiani, che aumenterà sicuramente.

La scommessa delle rinnovabili

Descalzi ha, comunque, ribadito che Eni crede fortemente nello sviluppo energetico del nostro Paese, tanto che nei prossimi 4 anni il gruppo, di cui è l'amministratore, intende investire la considerevole cifra di 21 miliardi di euro.

L'Eni intende concentrare queste risorse nello sviluppo di un adeguato mix energetico tra gas e energie rinnovabili.

Il problema da affrontare e superare, sopratutto dal lato delle energie rinnovabili è la loro intrinseca debolezza in particolare nella stagione invernale a motivo del minore irraggiamento solare. Comunque, Eni concentrerà le risorse principalmente sui settori della chimica, raffinazione e, per quanto riguarda le rinnovabili sul biodiesel.

Descalzi, poi, ha voluto togliersi un sassolino dalle scarpe mettendo in evidenza come il processo di sviluppo, in Italia, sia fortemente rallentato dalla burocrazia dei processi autorizzativi anche in settori innovativi e a basso impatto ambientale come le energie rinnovabili. E a concluso affermando che le esigenze energetiche del nostro Paese richiedono uno sforzo coordinato di tutte le parti interessate e l'identificazione di chiare priorità. L'obiettivo deve essere quello di raggiungere adeguati livelli di approvvigionamento energetico a costi competitivi.