Il giovanissimo dittatore della Corea del Nord, Kim Jong-un, è diventato celebre per la sua passione nel lancio dei missili e per minacciare il mondo intero con l'utilizzo potenti armamenti nucleari in suo possesso. Oggi però la Bbc ha reso noto che il suo attacco è anche informatico: il regime coreano infatti avrebbe hackerato Bitcoin, la famosissima criptovaluta, a danno di migliaia di persone e per un valore pari a diversi milioni di dollari.

La Corea del Sud accusa Pyongyang

Secondo quanto pubblicato dall'Ansa, l'intelligence della Sud Corea avrebbe elementi utili per dichiarare che il dittatore di Pyongyang ha fatto attaccare la criptovaluta dai suoi pirati informatici, acquisendo Bitcoin per milioni di dollari.

L'americana Bbc inoltre ha riferito che il giovane dittatore ha rubato 7 milioni di dollari in moneta virtuale, denaro il cui valore si è decuplicato nel tempo portandosi a oltre 80 milioni. L'obiettivo dell'attacco hacker da parte della Corea del Nord sarebbe quello di evitare importanti sanzioni fiscali a suo carico. Se l'attacco informatico di Kim Jong-un fosse confermato, potrebbero essere stati violati i dati personali di oltre 30.000 persone. La minaccia di Pyongyang quindi non si ferma solo al lancio di missili nel mare del Giappone ed al rischioso rapporto con il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ma si allarga anche sulla rete internet internazionale in materia economica.

Il presunto tesoretto di Kim Jong-un

Il sospetto ora è che Kim Jong-un abbia accumulato nel tempo un tesoretto in valuta virtuale (Bitcoin), in modo tale da far fronte alle pesantissime sanzioni imposte alla Corea Del Nord. Se consideriamo che negli ultimi mesi la criptovaluta sta avendo un'impennata senza precedenti, la mossa del presidente coreano sembrerebbe aver raggiunto l'obiettivo prefissato da Pyongyang.

Secondo alcune fonti molto attendibili sembrerebbe che dietro questo tipo di operazione ci sarebbero oltre seimila hacker istruiti da Pyongyang per poter accumulare cifre importanti a danno di molte banche estere. Gli hacker coreani potrebbero essere dislocati in tutto il mondo per combattere una "guerra silenziosa" e violare server civili e militari, facendo razzia di Bitcoin.

Le pericolose azioni di Kim Jong-un non si fermano mai davanti a nulla e la pace nel mondo è sempre in costante pericolo.

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