Dopo le squadre di calcio i cinesi cominciano a fare incetta anche di banche italiane. Il primo istituto bancario finito sotto il loro controllo è il Credito di Romagna di cui sono state comprate il 90% delle quote. I cinesi dunque, forti del boom economico nel loro Paese, stanno avanzando sempre di più in occidente acquisendo fette di mercato sempre di ampie.
Il fondo SC Lowy di Hong Kong
Il Credito di Romagna è una banca romagnola con sede a Forlì, con 11 filiali sparse sul territorio e circa 150 dipendenti. I clienti dell'istituto custodiscono nella banca complessivamente circa 900 milioni di Euro e 470 milioni in titoli obbligazionari.
Negli ultimi anni però il Credito di Romagna sta registrando perdite, probabilmente dovute a una mala gestione, che hanno portato l'istituto a perdere circa un terzo del capitale sociale. A inizio Dicembre si è cominciato a parlare dell'interesse di un fondo cinese, SC Lowy di Hong Kong, che voleva entrare come socio di controllo versando una quota consistente per l'acquisizione. Il fondo cinese è esperto di bond e crediti deteriorati, la sua presenza nell'istituto è vista come un'opportunità se non addirittura come una salvezza. Con il nuovo apporto di liquidità l'istituto potrà tornare ad operare nei mercati internazionali con professionalità e celerità grazie al supporto della nuova proprietà, già esperta di operazioni bancarie.
Il fondo cinese è stato fondato appena nel 2009 e già ha portato a termine operazioni per 55 miliardi di dollari americani, il che lo colloca tra i primi tre fondi più importanti. Il successo dell'operazione di ingresso del fondo nell'istituto romagnolo è dovuto al consiglio d'amministrazione e al collegio sindacale, i quali si sono adoperati sin dalle prime manifestazioni di interesse dei cinesi fino all'effettiva acquisizione.
L'operazione è stata seguita da due studi legali italiani, PWC TLS ha assistito il Credito di Romagna e lo studio Bonelli Erede ha assistito il fondo cinese.
Le dichiarazioni del presidente del Credito di Romagna
Massimo Versari presiede il consiglio d'amministrazione dell'istituto e sostiene che SC Lowy è un partner qualificato, "dovevamo farcela entro il 31 Dicembre e abbiamo avuto successo" dichiara Versari.
Se la dirigenza non avesse trovato un compratore a quest'ora la banca sarebbe stata messa in liquidazione a causa delle ingenti perdite, "ora la tempesta sembra sia finita" dichiara il presidente. Poco prima di Natale l'assemblea degli azionisti ha dato il via libera alle operazioni sul capitale per risanare l'istituto.