Già da un po' sembra circolare la notizia secondo la quale le piccole monete da uno e due centesimi non verranno più fabbricate, eppure molte persone non sembrano dare molto peso alle "dicerie". Notizie su notizie che non fanno altro che confondere i cittadini, ma la verità è che l'Italia ha smesso di coniare queste monete di piccolo taglio già dal primo gennaio di questo anno. Molti si saranno anche chiesti cosa accadrà ai centesimi attualmente in circolazione e se perderanno il loro valore divenendo semplici pezzi di metallo, ma le risposte non tardano certo ad arrivare: le monete da uno e da due centesimi di euro resteranno in circolazione fino ad "esaurimento scorte" e manterranno il proprio valore.

I prezzi attualmente in vigore subiranno delle piccole variazioni e degli arrotondamenti che possono andare per eccesso o per difetto, purché si arrivi al multiplo dei cinque centesimi più vicini. Si tratterebbe di una manovra che permette allo stato di risparmiare ben oltre i venti milioni di euro per il fondo di ammortamento dei vari titoli di stato, ma cosa cambia fondamentalmente per il cittadino italiano lo vedremo più in la, quando smetteranno di circolare anche le ultime monete rimaste.

Addio a 1 e 2 centesimi: cosa cambia senza queste monete?

Lo stato rivestirà il garante per la sorveglianza dei prezzi di un ruolo ben più importante e di una responsabilità tale che dovrà tenere d'occhio ogni singola modifica ai prezzi di mercato.

Un aumento eccessivo ed incondizionato dei prezzi potrebbe costringere lo stato ad apportare delle modifiche alle normative di mercato non poco significative. Con questo, il ministero dello sviluppo economico vuole garantire agli italiani che non vi sarà un incremento assiduo dei prezzi dei vari prodotti e che il tutto verrà controllato minuziosamente.

Si tratta di una modifica che colpirà solamente i pagamenti in contanti, poiché tutti i pagamenti effettuati tramite carte di credito, bancomat o schede telefoniche non subiranno alcun cambiamento e non saranno soggette ad alcun arrotondamento. Per comprendere meglio i cambiamenti che verranno apportati ai vari listini, è necessario riportare dei piccoli esempi: un prodotto dal costo di 20 euro e 91 centesimi verrà a costare 20 euro e 90 centesimi, poiché in questo caso il multiplo di cinque più vicino alla cifra dei 91 centesimi è il 90.

Se lo stesso prodotto costasse invece 20 euro e 93 centesimi si dovrà arrotondare per eccesso, poiché il multiplo di 5 più vicino al 93 è il 95. Una minima variazione dei prezzi che potrebbe risultare impercettibile.