Finalmente è stata riconosciuta anche la Depressione come malattia invalidante che può ridurre la capacità lavorativa, nonostante la sua diagnosi non sia sempre facile in quanto sintomi e cause possono variare di volta in volta. Recentemente tale patologia è stata inserita tra le cause per poter richiedere di usufruire della legge 104, inconseguenza di ciò, il lavoratore che soffre di tale disturbo, può anche chiedere la pensione anticipata o l’assegno di invalidità. Questo nel caso in cui venga riconosciuta una depressione tale da avere una percentuale di invalidità maggiore almeno del 65%.
In quali casi si può richiedere la pensione anticipata per depressione?
L’Inps ha stilato delle linee guida con le percentuali di invalidità a seconda della patologia depressiva accertata:
- sindrome depressiva endoreattiva lieve: 10% ;
- endoreattiva media: 25% ;
- endoreattiva grave: dal 31% al 40%;
- endogena lieve: 30% ;
- endogena media: dal 41% al 50%;
- endogena grave: dal 71% all’80%;
- nevrosi fobico ossessiva e/o ipocondriaca di media entità: dal 21% al 30%;
- lieve: 15% ;
- grave: dal 41% al 50% ;
- nevrosi ansiosa: 15%;
- psicosi ossessiva: dal 71% all’80%.
Assegno d’invalidità per depressione
Se a causa dello stato depressivo, al lavoratore è riconosciuta una percentuale di invalidità superiore al 67%, questo può chiedere l’assegno di invalidità ordinario a patto che abbia versato almeno 3 anni di contributi negli ultimi 5 anni.
Questo assegno viene calcolato in base ai contributi versati e non incide sullo stipendio o sulla pensione.
Nel caso in cui la percentuale di invalidità sia pari o superi al 74% e si abbia un reddito non superiore ai 5mila euro per il 2018, l’assegno ammonta per quest’anno a 282,54 euro elargiti mensilmente. Questo reddito non è soggetto ad Irpef ed è compatibile con altre attività lavorative, basta che non si superi il reddito di 5mila euro.
Pensione di vecchiaia anticipata per depressione
Nel caso in cui lo stato depressivo porti a una invalidità pari o superiore all’80%, il lavoratore ha diritto a poter chiedere di andare in pensione anticipatamente senza perdere nulla.
Fino al 31 dicembre 2018 tali lavoratori invalidi potranno andare in pensione a 55 anni e 7 mesi per le donne e a 60 anni e 7 mesi per gli uomini, attendendo fra la domanda e l’elargizione della pensione un massimo di 12 mesi.
Per poter usufruire di tale agevolazione l’accertamento della patologia depressiva deve essere effettuata direttamente dai medici dell’Inps, e non vale se l’attestazione viene rilasciata da altro ente. Per ottenere la pensione di vecchiaia anticipata, inoltre, il lavoratore deve aver versato almeno 20 anni di contributi.
Domanda d’invalidità per depressione
Per poter vedersi accertata l’invalidità per depressione è necessario seguire alcuni passaggi: innanzitutto chiedere al proprio medico di base il certificato medico da inviare all’Inps con l’indicazione della patologia a cui si è affetti e il riconoscimento dell’invalidità. A questo punto basterà inviare la domanda di invalidità all’Inps attraverso il sito web dell’ente, tramite pin dispositivo o spid. Fatto ciò ci sarà una verifica della commissione medica dell’Inps che dovrà accertare lo stato depressivo indicato dal medico curante.