La politica italiana attualmente sembra preoccupare soltanto gli elettori italiani e i loro rappresentanti, l'Europa invece sembra abbastanza tranquilla. Da Bruxelles hanno fatto sapere che non c'è alcuna fretta per l'Italia di formare un governo, quella che a un primo impatto può sembrare una buona notizia, in realtà potrebbe celare accordi rassicuranti per la commissione europea presi durante il governo Gentiloni.

La clausola di salvaguardia

Bruxelles non è diventata, dunque, improvvisamente più compiacente nei confronti del nostro Paese, ma anzi ha in tasca un accordo sottoscritto con il governo Gentiloni.

Da gennaio 2019, se tutto rimane così, scatteranno le misure di salvaguardia che peseranno 12 miliardi di Tasse in più per gli italiani. Alcuni giorni fa la Commissione Europea ha fatto sapere che, a parte una piccola correzione dello 0,2% da effettuare sul nostro deficit (all'incirca 3,4 miliardi), non c'è altro a cui pensare attualmente. I conti si rifaranno a maggio, grazie alle previsioni della primavera, ma non c'è bisogno che se ne occupi il governo Gentiloni. I burocrati di Bruxelles hanno fatto sapere che questo è un tema che si potrà affrontare a settembre, grazie alla nota di aggiornamento del Def.

Ieri, durante un incontro bilaterale tra il vicepresidente della Commissione e il nostro ministro dell'Economia ancora in carica, Pier Carlo Padoan, si è giunti alla conclusione che l'esecutivo uscente non effettuerà alcuna manovra.

Dunque Gentiloni, in questa fase di transizione, non aumenterà le tasse ma nemmeno taglierà quelle precedenti; nel frattempo l'Europa starà a guardare. Quello che può sembrare una cortesia istituzionale in realtà cela nelle parole "politiche invariate" la vera novità. Resteranno immutate gli impegni presi con l'Europa l'anno scorso, ovvero le clausole di salvaguardia che scatteranno a inizio del 2019.

Questo significa che, non intervenendo, da gennaio prossimo l'Iva aumenterà così portando nelle casse statali altri 12,4 miliardi.

Stangata per le fasce più deboli

Numerose associazioni dei consumatori hanno calcolato che nel prossimo triennio i consumi diminuiranno e verranno aggiunti ulteriori 791 Euro di spesa per ogni famiglia, colpendo i più poveri. Attualmente l'Europa non ha nessun interesse che l'Italia formi un nuovo governo, anzi, uno stallo politico garantirebbe l'immutabilità delle attuali condizioni sottoscritte con Gentiloni.