Beppe GRILLO, il vero leader del Movimento 5 stelle è tornato a parlare sul suo blog del reddito di cittadinanza ampliandolo a un reddito di nascita. Grillo parla del periodo di crisi e lo definisce una fandonia. Secondo il comico genovese il periodo che stiamo vivendo non è di crisi, perché altrimenti non durerebbe da oltre dieci anni. Il vero problema secondo Grillo è che si sta cercando di uscire da questa “fantomatica” crisi cercando lavoro. E qui è il punto centrale del discorso: Il problema è davvero la ricerca di lavoro che non c’è? Secondo il leader pentastellato il lavoro serve solo a produrre servizi e merci destinati alla soddisfazione dei bisogni di una clientela ben precisa.
Ma come è possibile conciliare questo con la sovrabbondanza di mezzi e servizi che già esistono nella società moderna? Il problema per Grillo, insomma è che la capacità produttiva del paese è di molto superiore alle vere necessità. Insomma l’offerta supera di gran lunga la domanda.
Beppe Grillo: “Bisogna istituire un reddito di nascita”
L’errore dei politici per il leader 5 stelle è quello di impegnarsi nel cercare di produrre di più per pagare il debito pubblico. Sono soggiogati dall’idea che bisogna guadagnarsi da vivere lavorando, producendo. Tutti devono “faticare” per avere il diritto di “esistere”. Secondo Grillo invece tutto questo non serve più. Si è davanti a un’era nuova, dove la capacità produttiva è talmente alta che lavorare per produrre ancora non serve più.
E allora perché si crea ancora lavoro? “Perché il popolo non sa come vivere, per dare lavoro a chi non ha reddito per dargli appunto un reddito. Allora non si da un posto di lavoro, si da un posto di reddito. E quindi - si chiede Grillo - perché non dare direttamente un reddito? Una società evoluta, secondo il comico, è quelle che consente a tutti i cittadini di crescere liberamente e svilupparsi.
Per fare questo, tale società, deve garantire a tutti lo stesso livello di base, devono partire tutti allo stesso modo ovvero grazie a un reddito di nascita. Solo così, conclude il pentastellato - la società non avrà più al suo centro il mercato bensì l’uomo”.
Il reddito di cittadinanza per chi studia
La domanda che nasce spontanea dopo tutto questo dibattito è: esiste una attività che pur non producendo merci e servizi più essere utile alla società?
La risposta è si, ed è lo studio. Il reddito di cittadinanza, come accennato anche nello stesso programma, potrebbe essere concesso solo dopo un impegno a formarsi e ad accrescere le proprie conoscenze.
Il movimento 5 stelle già sostiene questa idea, infatti nel suo programma per il reddito di cittadinanza parla di "corsi di formazione" per specializzarsi al fine di trovare un nuovo lavoro. Insomma una sorta di autofinanziamento per la crescita, per poter affrontare anche gli studi con una maggiore serenità.