Dalla Commissione europea arriva un nuovo richiamo in merito alla necessità di mantenere in essere l'impegno sulla stabilità dei conti del nostro Paese. Il monito è stato lanciato nella giornata di ieri dal Vice Presidente Valdis Dombrovskis, il quale ha sottolineato la questione in un momento politico di grande incertezza per via della mancata formazione di un nuovo Governo dopo le elezioni. A preoccupare gli organismi internazionali sarebbe proprio l'indeterminatezza della situazione e la possibilità che il nuovo esecutivo faccia un passo indietro in merito al rispetto delle riforme avvenute nel recente passato.

Dombrovskis: "no a improvvisi cambi di linea"

A descrivere la tensione e preoccupazione internazionale per una possibile inversione di rotta sulle politiche di contenimento del debito pubblico è stato lo stesso Dombrovskis, ricordando che "l'attuale Governo è stato molto attivo e ha dato molto sostegno all'agenda sulle riforme dell'Eurozona", pertanto "non ci aspettiamo che questa linea cambi improvvisamente". Una posizione che si trova però a confrontarsi con i negoziati in corso per la formazione di un Governo congiunto tra Movimento Cinque Stelle e Lega. D'altra parte, le ultime indiscrezioni di stampa parlano di una possibile Manovra da decine di miliardi di euro, con il superamento della Legge Fornero, la creazione del reddito di cittadinanza e la riduzione delle imposte attraverso l'adozione della flat tax.

Propositi che sembrano andare in direzione opposta rispetto alla necessità di ridurre il debito pubblico ed il deficit del Paese.

Da Bruxelles sono in arrivo le nuove raccomandazioni all'Italia

Stante la situazione, non bisognerà comunque attendere molto per poter scoprire in che modo evolverà la situazione. Sia perché la ricerca di una quadra per la formazione del nuovo esecutivo è ormai giunta nella fase finale, sia perché da Bruxelles stanno per essere inviate le nuove raccomandazioni ai Paesi membri.

L'Italia dovrebbe ricevere nella prossima settimana (il 23 maggio 2018) il nuovo dossier da parte dei tecnici. Un rapporto che ribadirà l'approccio cauto della Commissione europea, con al centro l'obiettivo di contenimento del debito e del deficit. Richieste che di fatto risultano indipendenti da quale sarà l'effettivo Governo in carica.

Tra le misure più urgenti, troviamo poi la necessità di affrontare il problema della bassa produttività, oltre al fronte dei non performing loan (NPL), cioè dei crediti deteriorati e delle sofferenze bancarie. Mentre un ulteriore punto a cui si chiede di ottemperare è il rispetto della politica di immigrazione adottata finora dall'Italia.

La risposta della politica sul pressing dell'UE

Non si sono però fatte attendere le prime repliche alle prese di posizione europee in arrivo dalla politica. Il Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani (Forza Italia) ha infatti spiegato che in Europa c'è preoccupazione, mentre esprime l'idea di dare vita ad un esecutivo che "vada a cercare i voti in Parlamento sulle 5 o 6 cose da fare" più urgenti.

Di parere diverso è invece Matteo Salvini, leader della Lega, che parla di una "ennesima e inaccettabile interferenza di non eletti" dall'Europa. "Noi abbiamo accolto e mantenuto anche troppo, ora è il momento della legalità, della sicurezza e dei respingimenti", ha concluso l'esponente leghista rispondendo in merito al tema dell'immigrazione.

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